di Francesca Radaelli
“L’astronave è ammaccata, con evidenti tracce di colpi di meteorite. L’equipaggio viene e va, si salutano l’un l’altro, parlano insieme, ci ignorano mentre scherzano e ridono. Trafficanti di uomini. Comunichiamo tra noi in un pessimo intergalattico, scambiandoci informazioni frammentarie. Sappiamo che stiamo per partire per un duro viaggio e che abbiamo dato moltissimi soldi a persone che non conosciamo, persone nelle cui mani stiamo riponendo il nostro destino. Ma tutti noi fuggiamo da qualcosa di molto peggiore. Non sappiamo quanto durerà il viaggio. La rotta passa accanto ai campi di meteoriti e attraverso pericolosi condotti spazio temporali. Le vie più sicure ci sono sbarrate. La nostra speranza è approdare alla stazione spaziale KaorMC-14, sulla strada verso l’orbita del pianeta Cultura. E di avere ancora da parte abbastanza denaro per proseguire oltre”.
L’atmosfera è quella di un film di fantascienza, ma è chiaramente ispirato alla realtà, e a uno dei fenomeni di più scottante attualità, l’originalissimo gioco di ruolo dal titolo “A Thousand Stars and no home”, mille stelle e nessuna casa, che andrà in scena sabato 2 aprile, in occasione dell’edizione 2016 di Play-Festival del Gioco di Modena. Il genere in gergo si chiama Larp, l’acronimo sta per Live Action Role Play, e somiglia un po’ all’iniziativa lanciata neanche un mese fa dalla Caritas Ambrosiana alla fiera milanese Fa’ la cosa giusta (ne abbiamo parlato qui). Ideato dall’autrice danese Regitze Illum, “AThousand Stars and no home” è un ‘gioco di ruolo dal vivo’ i cui partecipanti potranno calarsi nei panni di un rifugiato in fuga nello spazio, in balia di trafficanti di uomini e pattuglie di confine corrotte. E provare ad affrontare in prima persona, per finta e in una galassia lontana lontana, le sfide drammatiche vissute per davvero, da migliaia di migranti, nel Mediterraneo vicino vicino.
Francesca Radaelli