Mio Dio dove sta andando il mondo?

dollarodi Luigi Picheca

Era il 1961 quando Betty Curtis lanciava la canzone “Soldi, soldi, soldi” una canzone che ebbe un certo successo in quegli anni dove il boom economico dell’Italia faceva sperare tutti in una svolta  dove il benessere avrebbe messo radici profonde e inestirpabili. In realtà era l’inizio di una lunga sequela di ruberie che avrebbe presto cominciato ad imperare in tutti, un pericoloso tarlo che entrava nella vita di tutti noi.

Il dio denaro ha creato sempre maggiori danni alle spalle dei semplici cittadini che hanno sempre pagato le tasse in nome di un progresso sociale che ha sempre nascosto truffe e malaffare che di tanto in tanto veniva a galla ad opera di persone integre o di alleati scontenti per le misere briciole che raccoglieva.

Siamo giunti ai giorni nostri e questa tendenza si è fatta apparentemente più sofisticata e diffusa, l’unica cosa che non è cambiata consiste nel pagare le tasse da parte di quei semplici e stanchi cittadini che sono sempre obbligati a versare il loro caro contributo e che scelgono i loro rappresentanti politici sperando che questi  pensino a porre limite a queste ruberie.

Forse siamo troppo ingenui o troppo onesti per pensare come l’ingordigia che s’impossessa di chi  demandiamo al potere abbia limiti così labili da sfamarsi presto, non crediamo a ciò che sentiamo dove le indagini dei corpi di polizia vanno a indagare e a scavare. Rimaniamo tutti basiti e sconcertati davanti alla naturalezza con cui gli autori di questi fatti ignominiosi sii difendono e si coprono a vicenda adducendo motivazioni che non fanno altro che farci imbestialire e perdere fiducia in quelle Istituzioni che ci dovrebbero al contrario garantire.

Abbiamo perso le speranze ma non ci dobbiamo arrendere davanti a questo deludente panorama, è  arrivato il momento di cambiare significativamente direzione per noi, per i nostri figli e per il nostro Paese che fa ormai ridere il mondo intero e noi cittadini normali non meritiamo questo.

La mia non vuole essere una campagna elettorale in favore di nessuno ma dico che qualcuno che si sta facendo largo sul nostro orizzonte c’è già e sarebbe un peccato non raccoglierne gli sforzi e l’esempio. Certo, non dobbiamo più andare a votare e pensare che il nostro compito sia terminato lì, dobbiamo vigilare e aiutare coloro che scegliamo per imprimere una buona svolta a questo Paese in nostro favore, in favore dei cittadini onesti e che chiedono giustizia, quella vera!

Luigi Picheca

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