– Vedute di Modica, Ragusa –
Fui giovane e felice un’estate, nel cinquantuno,né prima né dopo: quell’estate.
E forse fu grazia del luogo dove abitavo, un paese in forma di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; metà ristretto su uno sprone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi; con tante scale fra le due metà, a far da pacieri, e nuvole in cielo da un campanile all’altro, trafelate come staffette dei Cavalleggeri del Re…Che sventolare, a quel tempo, di percalli da corredo e lenzuola di tela di lino per tutti i vicoli delle due Modiche, la Bassa e la Alta…
Gesualdo Bufalino – Argo il cieco –