Il cervello è una macchina complessa che produce pensieri. Quando qualche ingranaggio si inceppa sono guai. Tutto il nostro corpo risente del malessere ma soprattutto ci impedisce di interagire ”normalmente” con il mondo esterno. Per ciascuno di noi esiste una cura che non è efficace per altri, e non sempre si chiama farmaco. La psicoterapia, per esempio, serve a scoprire una tattica giusta per debellare quel male che ci fa vedere un mondo senza colori.
L’ indifferenza verso chi soffre fa sì che anche se c’è il sole sembra che ci sia ancora la notte… Si cammina con il capo chino verso terra perché crediamo che tutto ciò che ci circonda sia ostile. Una osservazione sgradita ci fa crollare in uno stato di disperazione tale da piangere come un bambino e spesso, per orgoglio, piango secco per nascondere agli altri la mia infelicità, difficile da capire e che ci rende diversi.
Ma diversi da chi?
Ma viene da chiedersi: chi può dirsi normale?
Maria Elena – dalla Redazione di Scacco Matto