di Angela Grassi
Convoca un giornalista, un sostituto procuratore e un imprenditore e mettili davanti a 800 alunni delle scuole superiori per parlare di incontri, di relazioni costruite per sconfiggere le mafie. Grazie all’Assessore all’istruzione del Comune di Monza Pierfranco Maffè e al suo staff tutto è stato possibile giovedì 24 ottobre al teatro Manzoni di Monza nell’incontro con gli autori del libro “Alle mafie diciamo NOi” Gianni Bianco (giornalista del Tg3), e Giuseppe Gatti (sostituto procuratore della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari) con la partecipazione di Salvatore Cantone (imprenditore e presidente dell’associazione Antiracket di Pomigliano).
“Un appuntamento intenso e toccante – così commenta il Sindaco di Monza Dario Allevi – che ha consentito ai più giovani di (ri)conoscere gli esempi positivi da seguire. Perché, come diceva Giovanni Falcone, «gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini». Un insegnamento che, a ventisette anni dal Suo sacrificio e di quello di Paolo Borsellino, è più che mai vivo: alle mafie diciamo NOi!”
Dire alla mafie NOi (NO con la i piccola) significa incontro, relazione per sconfiggere le mafie.
La legalità, come ha spiegato con parole semplici ma efficaci il magistrato Giuseppe Gatti, non è un insieme di norme giuridiche che se violate sono punite con sanzione. Questo avviene nelle associazioni criminali dove chi contravviene al codice di comportamento e si ribella alla omertà viene punito spesso con la morte. E’ la stessa regola che soggiace al bullismo o alla violenza di genere dove qualcuno si impone su un altro con la forza. Questo tipo di legalità verticale vede l’altro come mezzo, come diverso, come un estraneo da schiacciare.
La legalità del noi è circolare è ed iscritta nella nostra Costituzione all’articolo 2: nasce e si esercita nelle formazioni sociali nell’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà in ambito politico, economico e sociale.
Per questo la legalità ha molto a che fare anche con i nostri comportamenti quotidiani, con la voglia di rendere migliori le nostre città, un pezzo alla volta cominciando da noi in quanto, come ricordava Giovanni Falcone parlando di contrasto alle mafie, “possiamo sempre fare qualcosa”.
Ma da dove cominciare? Numerose le storie raccontate nel libro “Alle mafie diciamo NOi” (edito da Città Nuova) e altrettanto significative le esperienze del sostituto procuratore Gatti che dimostrano come il Noi, cioè un gruppo di cittadini e di imprenditori della stessa città, possa mettere all’angolo un prepotente.
Emblematica la vicenda del processo per mafia di Vieste nel Gargano quando l’aula del tribunale si è gremita di tanti cittadini arrivati appositamente con cinque bus per far sentire la potenza pacifica del noi.
Quello stesso Noi per il quale si spende ogni giorno l’imprenditore (e ora presidente dell’associazione Antiracket di Pomigliano) Salvatore Cantone. E’ stata toccante la sua testimonianza di uomo, padre di famiglia, imprenditore e cattolico che ha scelto di denunciare chi gli chiedeva il pizzo. Per questo motivo ha pagato a caro prezzo (con la chiusura della sua fiorente attività) questa decisione ed è rimasto per un certo periodo isolato, un eroe solo, nella sua città. Nel dare vita all’associazione antiracket piano piano ha saputo riconquistare la fiducia e la stima dei suo concittadini ed ora non è più solo.
Un Noi che si respira anche nel gremito Teatro Manzoni quando il microfono passa tra i ragazzi che, con domande e riflessioni, interagiscono con i relatori in un dialogo che certo non può esaurirsi nello spazio di una mattinata.
Infatti alla città di Monza, in sala Maddalena, la sera dello stesso giorno è offerta un’altra occasione di incontro sul tema. Presente anche l’assessore alla legalità del Comune di Monza Anna Maria Di Oreste ex Presidente del Tribunale di Monza.
Non c’è una sola mafia, ci sono tante mafie. Come si possono sconfiggere? Anche agli adulti della nostra città è stata proposta la stessa esperienza del Noi. Alcune associazioni come Le due città, Libera, Aipec, Monza attiva, Movimento dei Focolari, Acli, Mnemosine, hanno cominciato a crederci e il primo passo è stato incontrarsi con altri cittadini che si sono fatti accompagnare nel mondo del Noi. A testimonianza di queste esperienze, alcuni video di Gianni Bianco, di Giuseppe Gatti nell’esercizio delle sue funzioni e di Salvatore Cantone.
Magistrati, imprenditori, giornalisti e cittadini che dicono Noi: una grande speranza e una certezza.
Prossimo appuntamento sabato 23 novembre nell’aula magna dell’Istituto Mosè Bianchi a Monza per una serata di musica in ricordo di Lea Garofalo con la straordinaria partecipazione della cantastorie calabrese Francesca Prestia