Monza Ospitalità compie 20 anni. Alloggi a sostegno delle famiglie in difficoltà

di Fabrizio Annaro

Monza Ospitalità compie vent’anni. L’impegno di tanti volontari per aiutare a trovare casa, ma soprattutto offrire una grande occasione di riscatto e di rinascita.  

Un detto popolare afferma: “non dare una tenda a colui che non ha alloggio, invece, insegnagli un metodo per fabbricarsela da sè!” E’ con questo spirito che i volontari di Monza Ospitalità da oltre vent’anni si occupano di famiglie in difficoltà su casa e abitazione. Sono tanti i progetti messi in campo dall’Associazione nata vent’anni fa, per volere di Caritas e San Vincenzo di Monza.

Dalla pagina Facebook della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza,  fondazione che ha sostenuto e collaborato con Monza Ospitalità

Sabato primo dicembre l’associazione ha celebrato 20 anni di attività, lo ha fatto con una conferenza stampa alla quale hanno preso parte Don Augusto Panzeri, presidente di Monza Ospitalità, i volontari Aldo Brambillasca e Giovanni Fossati, Veronica Gooni e Matteo Lenelli educatori dell’associazione, gli assessori ai Servizi Sociali del Comune di Monza e Villasanta rispettivamente Chiara Desirèe Merlini e Laura Varisco, il Sindaco di Brugherio Marco Troiano e tantissime persone impegnate nell’ housing sociale.  

Un impegno costante e permanente sul fronte dell’emergenza abitativa, dell’housing sociale  e del sostegno temporaneo alle famiglie e alle singole persone in difficoltà. Un contributo prezioso per il territorio: non solo per chi  non ha i mezzi per vivere in  condizioni abitative dignitose, ma anche un supporto per i Servizi Sociali Comunali.

I volontari di Monza Ospitalità, l’associazione fondata da Caritas e San Vincenzo per sostenere le famiglie attraverso un alloggio. Sabato primo dicembre hanno festeggiato 20 anni di attività

Il modo con cui agisce Monza Ospitalità è semplice ed efficace. Firma un contratto d’affitto con un proprietario di casa assicurandogli il pagamento di tutte le mensilità previste (non da poco questa circostanza, considerata la difficoltà di molte famiglie a pagare gli affitti). Successivamente, vagliata la convenzione  di Monza Ospitalità  con i Servizi Sociali dei Comuni di Monza e Brugherio, si procede all’inserimento di una famiglia che seguirà un percorso, anche educativo,  con tante tappe e molteplici verifiche.

L’inquilino pagherà  una parte dell’affitto il restante sarà garantito dall’Associazione e, in base alla convenzione, potrebbe anche esserci una partecipazione dei Comuni citati. Molti proprietari hanno messo a disposizione la  seconda e la terza casa. Altri, invece, ispirati dallo Spirito Evangelico, e conoscendo la serietà dei volontari di Monza Ospitalità, hanno deciso di donare un’abitazione a sostegno dei progetti dell’Associazione. Dei 32 appartamenti gesti dall’Associazione 8 sono stati donati.

Aldo Brambillasca volontario della San Vincenzo fra i fondatori dell’Associazione Monza Ospitalità

Donatori, lasciti testamentari, competenza e generosità dei volontari, hanno consentito a Monza Ospitalità di radicarsi nel territorio e di offrire un prezioso sostegno a coloro che vivono grandi difficoltà per la casa.

L’assegnazione dell’alloggio è spesso temporanea, prevede che la famiglia  aderisca ad un progetto, che ha l’obiettivo di consolidare l’autonomia, favorire l’autostima, intensificare il dialogo e la coesione familiare. Il tutto per intraprendere la scalata verso una nuova dignità capace di lasciare alle spalle umiliazioni e disagi.

La perdita della casa è  causa di esclusione sociale. La casa, quindi, diventa  punto di partenza per il reinserimento nella società. La base da cui partire per il riscatto. Un’opportunità per ricominciare.  È anche questo lo spirito che, sin dalle origini, ha animato le attività e i progetti di Monza Ospitalità. 

Le testimonianze degli inquilini e die proprietari di casa

Sono oltre 120 le famiglie che hanno trovato ospitalità attraverso l’associazione. Vi proponiamo la testimonianza di Stefania, giovane donna, inquilina di una casa in affitto; seguono le tre testimonianze dei proprietari di casa: Giuditta, Valeria, Mario  che hanno consegnato un loro appartamento all’associazione. 

Stefania: siamo sovrani del nostro destino. Ciò che ci accade  è frutto delle nostre scelte

Stefania, 32 anni, due bambini ha un contratto  di affitto con Monza Ospitalità da circa due anni. “Ho conosciuto questo progetto tramite don Augusto. Due anni fa mi trovavo in una situazione molto difficile. Non potevo continuare ad abitare a casa dei miei. Lo spazio non era sufficiente. Anche perché, oltre ai miei, c’era anche mia sorella.”

Dunque, Stefania (nome di fantasia) incontra Monza Ospitalità che gli propone un appartamento di due locali ammobiliato. “Monza Ospitalità  rappresenta un valido aiuto. Avere la casa ad un affitto in linee alle mie possibilità economiche mi ha ridato serenità. Ora l’obiettivo è quello di una maggiore autonomia. Sto cercando casa, in affitto, ma non è facile. Il reddito  dell’anno scorso è basso e la presenza dei due bambini è un ostacolo a trovare una nuova sistemazione. Molti pensano che se non dovessi pagare l’affitto i figli rappresenterebbero una “scudo anti-sfratto”.

Veronica Gooni, educatrice di Monza Ospitalità. Incontra le famiglie per ascoltare le diverse problematiche e fare il punto della situazione sullo stato del progetto. Mensilmente si vede anche con Stefania.

Ma non è così. Stefania ci tiene molto al futuro proprio e a quello dei suoi figli. Da qualche mese ha fatto una scelta impegnativa e coraggiosa. Prima lavorava come parrucchiera con un contratto part-time.  Adesso ha deciso di rilevare un negozio e dare avvio ad una start up. “Una scelta davvero impegnativa. Le spese sono tante e il reddito è naturalmente più aleatorio. Prima, quando ero dipendente, avevo più tempo libero. Per fortuna che i miei mi danno una mano nella gestione familiare e con i bambini.”  

Una scelta che dimostra il desiderio di riscatto. “Rispetto ai miei coetanei la  vita sto conducendo oserei definirla “al contrario”. Ho bruciato le tappe e sono diventata mamma molto giovane. I mie figli mi danno energia e fiducia nella vita e nel futuro. Sono contenta di averli messi al mondo, ma sono anche consapevole di ciò che significa. La responsabilità è il valore più importante. Quando ho deciso di essere un’imprenditrice ho valutato attentamente ciò a cui sarei andata incontro. Ho chiesto consiglio a persone esperte … E sono partita!

Stefania ha un diploma professionale e una determinazione non comune. La vita gli ha insegnato molto.

Rimpianti?No, diciamo che ho imparato cosa significhi affidare ad altri la propria fiducia. Anzitutto ho imparato ad essere più prudente nelle relazioni. Oggi capisco maggiormente quando una persona è sincera, autentica. Non mi lamento non mi piango addosso. Sono convinta che noi siamo sovrani del nostro destino. Non esiste la sfortuna. Ciò che accade è frutto delle nostre decisioni. Solo di quelle.”

E la fede? Ci credi? “Non sono praticante, però ci credo”. Ti ha aiutata? “Forse Si!” In bocca al lupo Stefania.

Giuditta: nessun pregiudizio su chi utilizza il mio appartamento. Il desiderio di ospitare è scritto nel nostro cuore.

Sono contenta perché nel mio piccolo ho potuto offrire un alloggio . che è stato ben gestito dai volontari di Monza ospitalità. E’ dal 2002 che in questo appartamento offre un tetto alle famiglie che vivono momenti di difficoltà. Era una casa dei miei nonni e sono convinta che loro avrebbero apprezzato l’idea di affidare la casa a MO.  L’affitto è equo,  l’associazione molto affidabile. In questi anni sono transitate parecchie famiglie. Ci sono stati anche molti problemi, ma li abbiamo affrontati e risolti tutti. 

Luigia Piazza volontaria della Caritas monzese; è anche ella volontaria di Monza Ospitalità

E’ stata per noi un’esperienza molto positiva che  consiglierei ad altri proprietari di casa. Se temevo la presenza di famiglie straniere o di persone poco educate? No, nessun pregiudizio, nessun timore. La nostra è stata una scelta consapevole che dura da 16 anni e che continueremo a fare.

Nella vita ho sperimentato che il desiderio di ospitalità è “scritto” nel nostro cuore e quando rispondiamo a questa chiamata incontriamo una corrispondenza che prima di tutto rende contenti noi. Ognuno di noi ha il bisogno di essere ospitato nel cuore di chi ci vuole bene per farci scoprire  che siamo ospitati sempre nel cuore di Dio”.

Valeria: con Monza Ospitalità mi sento garantita

Avevamo un appartamento ereditato dalla nonna. Abbiamo deciso di darlo in affitto   a Monza Ospitalità   – ci spiga Valeria – perché volevamo rispettare ed esaudire i desideri di nostra nonna.   Infatti, credo, che mia nonna sarebbe stata contenta di ospitare in casa propria famiglie in difficoltà. Lei è stata povera, ma quando ha potuto permettersi di comperare  casa, era la donna più felice del mondo. Assicurare un tetto è una cosa molto bella. Con MO ci siamo trovati bene. Siamo molto contenti di aver contribuito a dare alloggio e sostegno a famiglie che hanno attraversato momenti difficili. In 15 anni di collaborazione con MO abbiamo sempre riscosso l’affitto. E’ vero, il canone è un po’ al di sotto dei prezzi di mercato, ma siamo certi di riscuoterlo. Inoltre MO è molto seria. Ha una grande attenzione alla normativa e grazie alla presenza di volontari e  operatori ci sentiamo garantiti.

Mario: non volevamo speculare sulla casa

Recentemente sono mancati i miei genitori e dunque abbiamo pensato che sarebbe stato bello offrire la casa a famiglie che vivono un disagio. Ci siamo rivolti a MO sapendo che questa associazione ha un lunga esperienza e ci poteva supportare in questa decisone. Infatti non volevamo speculare  su questo appartamento. L’affitto è decisamente inferiore, almeno del 50%,  rispetto al canone che avremmo potuto ottenere  per vie “tradizionali”. Però ci sentiamo garantiti. Inoltre abbiamo un  vantaggio fiscale perché in questi casi l’IMU è ridotta.  Siamo contenti di questa scelta. Oggi nella casa che è stata dei miei genitori, abitano  una signora straniera con una bimba in adozione. Quando l’ho conosciuta (l’occasione è stata offerta da un guasto alla caldaia) è stata una bella esperienza e la conferma della bontà della nostra decisione.

Serve una nuova cultura della solidarietà – ha affermato  Don Augusto Panzeri Responsabile della Caritas di Monza e Presidente onorario di Monza Ospitalità – perché dobbiamo recuperare i valori di un buon vicinato, e proporre  nuove modalità e nuovi stili di abitare la città. Insomma un welfare generativo che sostenga non solo le famiglie che sono cadute nel vortice del disagio e della povertà, ma attivare progetti e situazioni capaci di arginare ed impedire  che altre famiglie siano risucchiate dalle crescenti difficoltà dei nostri tempi.” 

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