Morte di un uomo felice

copertina morte di un uomo feliceLa resistenza partigiana e gli anni di piombo visti attraverso gli occhi di un solo uomo: Giacomo Colnaghi, magistrato a Milano nel 1981, impegnato a combattere la lotta armata.

Nato dalla fantasia di Giorgio Fontana, questo personaggio si muove in un contesto di eventi realmente accaduti, come l’omicidio di Guido Galli, avvenuto a Milano nel 1980 e rivendicato da un nucleo armato di Prima Linea.

Colnaghi è un cattolico coerente, che vive in una condizione di continua rielaborazione dei ricordi legati a suo padre, un partigiano catturato ed ucciso dai tedeschi. Crede nella giustizia e ha capito l’importanza del lavoro di gruppo e dell’interazione fra gli inquirenti nella lotta al terrorismo; ma, soprattutto, crede che siaimportante capire. Vorrebbe capire cosa spinga alcuni ragazzi a sacrificare la loro stessa vita e quella delle

vittime nel nome di una ideologia che non potrà risolvere in alcun modo i problemi di una democrazia giovane come quella italiana. Vorrebbe capire il loro linguaggio, che cerca di interpretare attraverso le parole contenute nelle rivendicazioni di omicidi ed attentati.

Attraverso l’uso di una scrittura evocativa e di una perfetta alternanza fra dialoghi e pensieri dei suoi personaggi, Fontana ci ricorda due periodi storici determinanti per l’Italia. Troppo lontani per poter essere ricordati da tutti, troppo vicini per poter essere guardati con distacco.

Valeria Savio

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