Come nasce una start up di successo

di Francesca Radaelli

Start up. La parola evoca idee innovative, dinamismo,  giovani che si mettono in gioco. Di giovani se ne sono visti parecchi giovedì 4 maggio alla serata organizzata, sul tema, dalla sezione monzese dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti) nella suggestiva e accogliente cornice dell’ Antico Ristorante Fossati a Canonica di Triuggio. Ospite speciale della serata è stato Alessandro Andreozzi, fondatore insieme a Federico Pozzi Chiesa di Supernova Hub, un incubatore di start up che nel giro di pochi anni ha saputo creare storie di successo.

Dopo il benvenuto del presidente di Ucid MB Aldo Fumagalli, a introdurre la serata è stato Mario Zanone Poma, imprenditore di grande esperienza nella creazione di aziende innovative: “Il concetto di start up in Italia è stato di fatto istituito dalla legge del dicembre 2012, che ha introdotto importanti agevolazioni a sostegno delle start up innovative”, ha spiegato. “E’ possibile ottenere esenzioni fiscali del 30% su Ires e Irpef per chi investe in questi progetti e prestiti con una garanzia dell’80% dalla Cassa depositi e prestiti”. Per chi ha un progetto di start up è giunto il momento di mettersi in gioco. La vera sfida è però quella sul mercato.  Perché per una start up il successo non è affatto garantito. Se infatti dal 2012 a oggi sono nate in Italia ben 6800 start up innovative, di queste però soltanto 150 sono riuscite “nell’impresa”. Quali sono allora i fattori determinanti per il successo di una start up? “Il segreto sta nella matrice imprenditoriale, dietro a ogni progetto deve esserci il consiglio e l’attenzione di un imprenditore”, sostiene Mario Zanone Poma.

Mario Zanone Poma
Mario Zanone Poma

E la storia di successo di Supernova Hub si fonda proprio su un’impresa di famiglia, attiva da più di 60. Come ha spiegato Alessandro Andreozzi, tutto nasce in seno a nasce da Italmondo Spa, un’azienda operante da oltre mezzo secolo nella logistica internazionale: “Tre anni fa ci siamo chiesti come fare innovazione in un’azienda focalizzata su questo core business. La risposta che ci siamo dati con Federico Pozzi Chiesa, imprenditore di terza generazione, è stata questa: fare open innovation, cioè creare una struttura di proprietà di Italmondo ma esterna al gruppo, dove sperimentare idee e competenze. Di fatto Supernova è l’acceleratore di innovazione della Italmondo”.

Da sinistra: Aldo Fumagalli, Mario Zanone Poma, Alessandro Andreozzi

Oggi il gruppo impiega 50 professionisti del mondo digitale, e ha una duplice missione: attrarre talenti e trovare idee e start up del mondo della logistica trasformandole in case history di successo. Valorizzando anche nuove tecnologie e competenze che possono essere messe al servizio della logistica. In tre anni di lavoro è stato creato un portafoglio di cinque aziende attive sul mercato. “La prima cosa che facciamo”, puntualizza Alessandro Andreozzi, “è chiedere dei concept esperimentare al nostro interno le idee di start up che ci vengono proposte. Solo quando abbiamo capito che possono funzionare le mettiamo sul mercato. Dietro alle sette aziende che stiamo portando avanti, ce ne sono più di venti che abbiamo analizzato nel nostro incubatore e abbiamo deciso di abbandonare perché non sostenibili sul mercato”.

Alessandro Andreozzi illustra il modello di business di Supernova Hub

Sono sette le start up uscite vittoriose da questo processo di selezione. Due sono ancora in fase di concept: una, Zoro.it, si occupa di intelligenza artificiale, la seconda, Toc TocFruit, sta studiando soluzioni per la consegna del fresco, l’ultima frontiera dell’e-commerce e della logistica. Hanno invece superato la fase di concept i progetti di IoRitiro.it, che è stata in grado di creare una rete di esercizi commerciali (a oggi circa 800) che fungono da fermo posta e punto di ritiro per gli articoli  acquistati online dagli utenti, e Conciliazione, che offre  consulenza nel campo delle procedure di conciliazione con gli operatori telefonici.

Sono invece tre le start up ormai consolidate, e che stanno crescendo sempre più: Sendabox, che offre servizi di spedizione ai piccoli e-commerce e oggi vanta 30mila clienti e 100 operatori e-commerce gestiti, Borsa del Credito, un marketplace-lending che rappresenta una fonte alternativa di credito per le piccole imprese e che ha già finanziato 300 imprese e raccolto 20mila richieste di finanziamento.

Infine Termostore, che offre un servizio di installazione a casa di impianti di climatizzazione e caldaie. “Con Termostore abbiamo introdotto per la prima volta in Italia il concetto di e-service”, spiega Andreozzi. “In continuità col passato, quando Italmondo installava nelle case i mobili Ikea, oggi, nell’era dell’e-commerce abbiamo creato con Termostore una realtà che si inserisce con successo in un business, quello della climatizzazione che magari non sarà ‘sexy’ come il vino o gli abiti su misura, ma vale 9 miliardi di euro. Quello che offriamo noi è un servizio completo di prodotto e installazione. Con 30mila prodotti e 4500 installatori in tutta Italia, quest’anno stiamo girando a quattro volte il fatturato dell’anno scorso e abbiamo importanti piani di crescita”. Tanto che E-price, che dopo Amazon è il secondo operatore e-commerce in Italia, ha investito un milione di euro in Termostore, comprando il 43% dell’azienda.

Precisa però Andreozzi: “Un ruolo fondamentale, soprattutto all’inizio dell’avventura di Supernova, è stato quello del signor Pozzi, che con la sua esperienza di imprenditore ci ha ‘strigliato’ nel modo giusto, ci ha sempre chiesto ‘i conti’ e ci ha indirizzato verso modelli di business efficaci. Perché le start up sono una grande opportunità, ma anche un modo rapidissimo per ‘bruciare’ soldi”.

Nel corso della serata diversi giovani aspiranti imprenditori e  creatori di start up hanno avuto modo di confrontarsi sul tema, portando le loro esperienze e i loro progetti di business. Altri forse raccoglieranno la sfida nel prossimo futuro, mettendosi in gioco con nuovi progetti di start up.

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