di Luigi Picheca
Successore di Papa Pio XII, fu scelto come nuovo Pontefice l’anziano Angelo Roncalli, come Papa di transizione. Fu eletto Papa il 28 ottobre del 1958 e scelse il nome di Giovanni XXIII, cancellando il ricordo dell’omonimo antipapa. Per la sua gentilezza e per il suo carattere fu ben presto chiamato il Papa buono, appellativo che ancora oggi ricordiamo.
Il suo pontificato incise in particolare per il Concilio Ecumenico Vaticano II ma lo si ricorda in particolare per il suo discorso alla luna e ai bambini:
“cari figliuoli, le vostre voci sono tante,, la mia è una sola ma riassume la voce del mondo intero, qui è rappresentato tutto il mondo. Si direbbe che persino la luna si è voluta affacciare stasera, guardatela in alto, a guardare questo spettacolo! Noi chiudiamo una giornata di pace: “Gloria a Dio e pace agli uomini di buona volontà”.
“Ecco qui un saggio di quello che dovrebbe essere la vita di tutti i secoli e della vita che ci attende per l’eternità”.
Continuiamo dunque a volerci bene, a volerci bene così, a guardarci così nell’incontro, cogliere quello che ci unisce e lasciare quello che ci mette in difficoltà. Fratres sumus, la luce che splende sopra di noi, che è nei nostri cuori, che è nelle nostre coscienze, è la luce di Cristo che davvero vuole dominare con la Grazia sua tutte le anime.
Apparteniamo a un’epoca nella quale siamo sensibili alla voce che viene dall’alto e vogliamo essere fedeli e stare secondo l’indirizzo che il Cristo benedetto ci ha indicato.
Finisco dandovi la benedizione. Accanto a me amo invitare la Madonna santa e benedetta di cui oggi ricordiamo il grande mistero.
Tornando a casa troverete i bambini, date una carezza ai vostri bambini e dite “questa è la carezza del Papa”.
Troverete qualche lacrima da asciugare. Fate qualcosa, dite una parola buona. Il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell’amarezza.
Poi tutti insieme ci animiamo cantando, sospirando e piangendo ma sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci ascolta e che ci aiuta nel riprendere il nostro cammino.”
Luigi Picheca