di Daniela Zanuso
Il 20 marzo è la giornata dedicata alla felicità.
Secondo il World Happyness Report dell’Onu, che ogni anno misura il livello di felicità degli abitanti di 156 paesi, per il quarto anno consecutivo è la Finlandia il paese più felice in cui vivere.
Certo, il report è uscito ai primi di febbraio quando la guerra in Ucraina non era ancora scoppiata e, con molta probabilità, la situazione in questo momento non è così idilliaca, ma auguriamoci che il primato possa perdurare.
Tra i parametri presi in esame oltre ai soliti reddito, salute, istruzione ci sono il livello di libertà, la fiducia nelle istituzioni, l’inclusione, il livello di corruzione. Con molta probabilità sono le politiche sociali a consentire alla Finlandia di essere il paese più felice al mondo.
Per chi se lo stesse chiedendo in questo momento l’Italia è situata al 28º posto, ed è risalita molto nella classifica rispetto agli anni precedenti (era al 47º posto nel 2018).
Certo, in questi ultimi due anni gli spazi e i momenti di felicità ce li siamo dovuti cercare perché tutto intorno a noi sembra angosciarci e deluderci. Forse potremmo farci ispirare da Thich Nhat Hanh, un monaco buddista zen morto di recente all’età di 95 anni e attivista per la pace. Thich Nhat Hanh dichiarava: “Non c’è un cammino di felicità, la felicità è il cammino”.
Questo video di pochi minuti propone una interessante descrizione dello Stato Sociale finlandese.