Il pancake potrebbe essere la nuova cavia della ricerca medica e scientifica. Invece di testare su topi e criceti, infatti, gli scienziati della University College of London hanno condotto i primi esperimenti sul tradizionale dolce americano da colazione. Secondo i primi risultati svelati dagli specialisti sulla rivista Mathematics Today, il pancake – almeno se cucinato come vuole la ricetta «perfetta» – avrebbe una consistenza simile a quella dell’occhio umano e si presterebbe quindi ai test da laboratorio che gli scienziati conducono per trovare antidoti ai problemi al di sotto della palpebra.
In particolare il pancake potrebbe aprire vie inedite allo sviluppo di nuove tecniche chirurgiche per la cura del glaucoma, una grave malattia che può portare alla cecità. Per la prima volta nella storia della scienza (ma anche della cucina) americana, il team ha identificato i fattori determinanti nella ricetta del pancake, tra cui figura anche il grado di idratazione che è alla base dello spessore della piadina dolce.
Gli scienziati giurano che quel che succede negli impasti con idratazione 100-120 (cioè la formazione di crateri irregolari sulla superficie di un colore più scuro) è molto simile agli accumuli di liquidi in atto negli occhi dei pazienti affetti da glaucoma.
E per osservare meglio le fuoriuscite d’acqua dei pancake e in attesa di trovare una cura definitiva alla malattia, gli scienziati hanno trasferito il laboratorio davanti ai fornelli.
Ilaria Beretta