La buona notizia in poche righe di Daniela Zanuso
Sarà ricordata come un’edizione record quella delle paralimpiadi di Tokyo: 69 medaglie (14 ori, 29 argenti e 26 bronzi) che hanno consentito di piazzarci al 9° posto del medagliere paralimpico.
Beatrice Vio, Federico Morlacchi, Carlotta Gilli, Andrea Liverani, Francesco Bocciardo, Giovanni Achenza, Carolina Costa, Simone Barlaam, Francesco Bettella, Giulia Terzi, Antonio Fantin, Alberto Amodeo, Veronica Yoko Plebani, Ambra Sabatini… Impossibile fare una lista completa dei campioni che si sono distinti senza rischiare di dimenticarne qualcuno. Così come è impossibile non pensare che dietro ogni medaglia c’è una storia di grande sofferenza, ma anche un’ enorme determinazione e tenacia e soprattutto di desiderio di riscatto.
Alle spalle di questi atleti ci sono famiglie esemplari che hanno fatto battaglie per vincere, insieme ai loro figli, la sfida per l’inclusione. E che l’hanno vinta perchè, come ha dichiarato Greta Elizabeth Muti, campionessa di canottaggio, “le Paralimpiadi non servono per conquistare le medaglie, servono per superare i propri limiti e divertirsi mentre si raggiungono i propri obiettivi”.