No, l’8 marzo non è una festa. Il vero significato di questa giornata si è perso tra mimose e spogliarelli che hanno oscurato la dignità di questa data. L’8 marzo celebra i sacrifici spesi e le battaglie combattute per rivendicare i diritti femminili. In occasione di questa ricorrenza, la Redazione di Scaccomatto dedica i suoi articoli e le sue riflessioni alle donne vittime di amori malati e violenza.
Cosa dire delle donne? C’è chi dice che se non esistessero bisognerebbe inventarle, e grazie a Dio è stato così!
Ci sono donne regine del focolare e ci sono donne in carriera. Le donne amano essere indipendenti, realizzarsi in qualche cosa, nello sport, nella famiglia, nelle amicizie, ma quando si innamorano a volte perdono la propria dignità. Il più delle volte si ritengono colpevoli del fallimento del rapporto d’amore con il loro partner e cadono in depressione, ma col senno di poi capiscono che la motivazione è un’altra.
Uomo e donna si completano, ma quando il cuore si spezza a volte si viene a conoscenza di una tragica fine e il più delle volte è della donna. Quante volte si sente parlare di femminicidio? Troppe ahimè. E’ facile giudicare, sia l’uomo che la donna, e chissà come mai il cosiddetto “sesso debole” ne è spesso la vittima. Quante volte si sente dire: “Se l’è andata a cercare”! Ma la morte non la si augura a nessuno, neppure al proprio peggior nemico, tantomeno alla donna che si dice di amare.
Mariaelena