Ciao Monica,
ridevi sempre quando ti dicevo che eri la mia stalker, perché ci siamo “inseguiti” nelle varie comunità e poi al centro diurno Stellapolare. Adesso sei lassù, ma io ti porto nel cuore. Continua a scrivere!Ti saluto con la mia poesia preferita:
Arrivederci fratello mare.
Mi porto un po’ della tua ghiaia
Un po’ del tuo sale azzurro
Un po’ della tua infinità
E un pochino della tua luce
E della tua infelicità.
Federico
Tu quando eri con noi avevi un bellissimo sorriso, stavi bene qui e io sono contenta di questo, anche se forse è poco, forse non ho fatto abbastanza perché non sono riuscita a togliere il dolore che avevi dentro, ma a volte non riesco a toglierlo nemmeno da me stessa. Spero almeno che le ore che hai passato con me tu ti sia sentita capita…
Pagine e pagine di quaderni scritti. Tu cercavi di mettere sul foglio quello che sentivi e ci hai provato sempre.
Sono molto contenta di averti conosciuto e avrei voluto fare molto di più per te. Adesso tutto il dolore che ho dentro sta venendo fuori, il pensiero di te in casa quando ti hanno trovato…
E adesso dov’è il tuo esile corpicino?
Ma adesso, sono sicura, ci darai la forza per superarlo.
Cristina
Cara Monica,
te ne sei andata in punta di piedi, ballerina, lasciando in tutti noi una ferita perché tu eri speciale, unica e presente nel nostro cuore in una maniera indescrivibile.
Sei sempre stata buona in tutte le tue attività e piena di vita, ti ricorderemo per la tua forma di felicità e amore…che ora hai trovato per sempre. Io ci credo carissima Monica…
Loretta
Ciao Monica,
mi ricordo che due anni fa ti sei presentata al centro diurno Stellapolare in punta di piedi perché eri timidissima e ieri, 15 novembre, te ne sei andata via portando i nostri cuori in silenzio, sempre in punta di piedi. Ci hai lasciato dolorosamente.
Avevamo stretto subito amicizia, ti eri legata a me affettuosamente, mi davi sempre il tuo buongiorno con un messaggio di buon auspicio o semplicemente per dirmi: “Ti voglio bene”.
Mi manchi tantissimo, mi mancherà la tua energia e il tuo sorriso.
Nelle attività di redazione scrivevi in modo dettagliato evidenziando i piccoli particolari, rimanevamo ad ascoltare le tue scritture tutti appassionati.
Vorrei salutarti con una poesia:
Sfortunatamente non ho più parole. Fermate gli orologi, scollegate i cellulari telefonici, lasciate che gli aerei volteggino nel cielo e scrivano: lei non è più là.
Sei stata per noi l’Oriente e l’Occidente. Ora sei la nostra festa. Eri la nostra musica e la nostra speaker alla web radio.
La tua scrittura era la nostra mezzanotte.
“Non ho più parole. Credevo che la vita durasse per sempre ma è solo un’illusione. Offuscate tutte le stelle perché non le vuole più nessuno, buttate via la luna e tirate giù il sole, svuotate gli oceani…”
Perché mi mancherai sempre terribilmente.
Il tuo amico Gianluca
Ciao Monica,
come stai?
Se penso a te vedo i tuoi lunghi capelli biondi e un grande sorriso. Quello che avevi quando entravi a Stellapolare e dicevi “Buongiorno a tutti!”. Quando facevi o parlavi di qualcosa che ti appassionava, il sorriso si alllargava e dicevi “Sto bene!” cercando di nascondere la sofferenza che abitava in te.
Ed è così che ti vedo adesso. Che cammini per la strada, con i jeans stretti, un paio di orecchini grandi e colorati…parli con tutti, agiti i tuoi capelli, fai battute e grandi sorrisi…
Ovviamente sei a piedi nudi. Finalmente libera.
Paola
Cara Monica,
questa vita ci ha offerto poco tempo per stare insieme. Poco, troppo poco. Eppure è stato abbastanza per conoscerti e non permettere al tempo di portare via il tuo bel ricordo.
Te ne sei andata un giorno d’autunno, leggera come una foglia cullata dal vento. Fuori c’era il sole.
Buon viaggio, dolce Monica. In qualunque parte del Cielo tu sia, tieni stretto a te quel quaderno pieno d’inchiostro e di parole, che ci ha raccontato tanti pensieri e tanta vita.
Silvia
Ciao Monica,
anche se non ci conoscevamo bene posso solo ricordare quei momenti di risate e tempo trascorso. Le poche passeggiate al parco e gli scambi di idee. Mi torna in mente la persona solare: hai lasciato in me questo ricordo.
Ciao Monica. Grazie.
Simone
Cara Monica,
io e te ci siamo conosciute poco, abbiamo scoperto di essere nate nello stesso anno: il mitico 1980.
E poi una delle prime cose che mi hai detto è stata di avere una figlia e la tua sofferenza per non riuscire ad incontrarla. Credo che adesso, ovunque tu sia, in qualche modo potrai esserle sempre accanto, vederla e proteggerla tutti i giorni.
Un “ultimo” abbraccio.
Silvia