di Daniela Zanuso
E’ sotto gli occhi di tutti: la violenza verbale su Internet oltrepassa i limiti del lecito, oltre che a quelli del buongusto. Complice l’anonimato che permette di nascondersi dietro a indirizzi non riconoscibili e a nomi fasulli.
Google, il motore di ricerca più usato al mondo, ha deciso di porre un freno alle dichiarazioni razziste, insulti, troll, linguaggio violento. Si chiama Perspective ed è la nuova arma di intelligenza artificiale messa in campo da Google.
E’ notizia di questi giorni è che la società di Mountain View, ha messo a punto una tecnologia in grado di facilitare l’individuazione di commenti violenti alle notizie online. Un esercito di centomila valutatori dovranno segnalare tutti i siti con contenuti ritenuti lesivi e discriminatori rispetto alla religione, etnia, disabilità, orientamento sessuale. Non solo. Saranno individuabili informazioni che contengono atti di crudeltà nei confronti di bambini e anche di animali.
Le linee guida di questo progetto si basano su algoritmi che cercano di rispondere alle nuove richieste. Il primo test è stato effettuato con il team del New York Times, che quotidianamente deve valutare e moderare 11 mila commenti online. L’obiettivo non è solo quello di eliminare i commenti ritenuti offensivi, ma soprattutto di migliorare il livello delle conversazioni online e rendere più consapevole l’utente.
Per ora il progetto, che è rivolto agli editori, è in lingua inglese, ma si sta già lavorando alla traduzione in diverse altre lingue. Gli sforzi per migliorare la situazioni sono stati fatti anche da altre compagnie presenti in rete: Facebook, Twitter e Istagram hanno introdotto filtri e rafforzato la lotta agli illeciti.
La dichiarazione di guerra all’odio è in atto, auguriamoci che la tecnologia ci aiuti a combatterla.