Pioniere di una nuova epoca: opportunità al femminile

bimbo2Un volto, una storia. Domani ascolteremo i racconti di due donne imprenditrici che hanno accettato la sfida dei nostri tempi. Alessia Moltani, fondatrice di una start up che propone, fra i vari servizi, (www.comflech.com)  anche un APP che aiuta il compito di  mamma e papà  perché in grado di monitorare i primi passi di un neonato e di tenere sotto controllo parametri fisici e sanitari durante i primi anni di vita del bambino. E poi Joelle Gallesi presenterà la sua idea: realizzare un portale web di incontro fra domanda e offerta di lavori soprattutto quelli cari e preziosi per la casa: giardinaggio, idraulica, elettricità, manutenzione, accompagnamento, imbiancature … Un’idea in voga al di là dell’Atlantico ma senz’altro di grande utilità anche per noi europei e italiani.lavori2

Le due imprenditrici parteciperanno all’incontro organizzato dalla Fondazione Maria Paola Colombo Svevo in programma a Monza mercoledì 6 aprile alle 21,00 presso la sede della Fondazione di via Medici, 33. Oltre alle due giovani imprenditrici saranno presenti l’on Alessia Mosca, paralmentare europea e Mina Pirovano Presidente Comitato Imprenditoria Femminile di Camera di Commercio di Monza MB.

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Fotografia delle start up innovative

Le startup innovative femminili in Italia sono ancora poche, 670 su un totale di 5.111, quindi circa il 13%. Lo affermano i dati elaborati da Unioncamere.

Alessia MoscaD’altra parte l’ambiente italiano non è dei migliori per lo sviluppo di idee da parte delle donne. Se esaminiamo l’ultima indagine condotta da Global Entrepreneurship and Development Institute (Gedi) possiamo osservare che nella classifica dei paesi più accoglienti il Bel Paese è al 30esimo posto, con una votazione appena sufficiente (51,4) contro il punteggio di 81,9 degli Stati Uniti, primo in classifica.Alle difficoltà che affrontano tutte le startup in Italia, si sommano i problemi di fare impresa al femminile.

donne al lavoro

Non è solo una questione creativa inerente al tipo di impresa o di progetto. Il più delle volte il vero problema è il grado di accesso al mercato dei capitali e al credito e alle varie possibilità di reperire finanziamenti. In Italia e in Europa è ancora molto debole il crowdfunding, mentre le piattaforme di oltre oceano hanno dimostrato di essere un motore importante per le start up e le imprese innovative. Certamente, la questione finanziamenti rappresenta un tema decisivo, che conduce ad aprire qualche riflessione in più sul ruolo della finanza e sugli orientamenti dei grandi fondi di investimento.

Torniamo alle start up di casa nostra. Il 20% delle nuove imprese ha ricavi sotto i 100mila euro, una su quattro ha un fatturato tra 100 e 300mila euro e solo il 4% tra i 500mila euro e un milione. Una sola impresa supera i due milioni di fatturato. Poche e piccole, dunque, con la necessità di trovare i fondi per poter decollare e poi crescere. In soccorso a questa situazione è l’iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico, pronto a mettere a disposizione fino a 1,5 milioni per progetto, o una cifra pari al 75% dell’investimento. A questo scopo sono stati stanziati 50 milioni e le richieste sono raccolte da Invitalia.

Le donne nel Terzo Settore

Ci saremmo aspettati altre cifre dal mondo Cooperativo e del Terzo Settore. Le donne nei posti di comando coprono solo il 25%, cioè una su quattro. La dirigenza è ancora tutta al maschile, malgrado l’occupazione femminile nelle cooperative ricopra oltre i due terzi degli assunti. Un dato più volte sottolineato, anche dai dirigenti delle stesse associazioni cooperative. Scende, invece, la percentuale femminile al 45% se consideriamo tutto il mondo del volontariato. Il Terzo Settore, secondo un’indagine Unicredit, genera un volume d’affari pari a 67 miliardi, pari al 4% del PIL con 500 mila addetti e 4 milioni di volontari.

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Le donne nelle società quotate in Borsa

Ancora più esigue le percentuali nel mondo delle spa quotate in Borsa. Le donne Presidenti o AD (Amministratore Delegato) sono circa il 7%, mentre la presenza femminile nei CdA non arriva al 25%.

Imprese rosa

Le imprese femminili, secondo i dati di Unioncamere, sono circa un milione. L’impresa femminile è mediamente giovane, concentrata al Sud e rappresenta il 22,4% del totale delle imprese di tutto il territorio nazionale. I settori in cui queste imprese operano sono prevalentemente l’agricoltura e i servizi.

La Fondazione Maria Paola Colombo Svevo

La Fondazione è nata per iniziativa dei familiari e di quanti hanno condiviso la passione civile e politica di Maria Paola Colombo Svevo, allo scopo di diffondere e promuovere i valori e il pensiero che hanno ispirato il suo impegno civile, politico e accademico in Italia e nell’Unione europea.

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La Fondazione promuove studi, ricerche e altre iniziative diretti ad elaborare e diffondere strategie, programmi di intervento e servizi, per prevenire e ridurre situazioni di disagio, in particolare nelle seguenti aree:

  • famiglia, anziani e disabilità
  • antidiscriminazione e pari opportunità
  • tratta di esseri umani e violenza di genere
  • immigrazione e integrazione multiculturale

La Fondazione intende inoltre sensibilizzare decisori politici, attori pubblici e privati, stakeholder e la società civile sui temi e settori di intervento che rappresentano le finalità statutarie.

Fabrizio Annaro

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