Procede e si avvia al termine il restauro degli affreschi del Camposanto Monumentale. Protagonista di questi ultimi interventi il ciclo noto come “Il trionfo della Morte” attribuito al pittore trecentesco Buonamico Buffalmacco, di cui si sono già ricollocate in parete due scene, le Storie dei Santi Padri e l’Inferno. In questi giorni si è invece concluso l’intervento su quella che forse è la scena più bella e significativa di tutto il ciclo: il Giudizio Universale, che dunque a breve sarà ricollocato in parete nel Camposanto Monumentale.
Gli interventi sono realizzati delle maestranze dell’Opera della Primaziale Pisana con il controllo della Direzione Lavori presieduta dal Prof. Antonio Paolucci e con la supervisione dei capi restauratori Carlo Giantomassi e Gianluigi Colalucci.
Gli affreschi trecenteschi del Camposanto pisano subirono un serio danneggiamento durante la seconda guerra mondiale quando, il 27 luglio del 1944, una granata provocò un incendio e la fusione del tetto di piombo. Gli affreschi furono subito staccati dalle pareti ed iniziò così una lunga e affascinante storia di salvataggio e restauro.
Dall’eternit al moderno aerolam, i dipinti del Camposanto hanno subito da quel lontano 1944 numerosi “trasporti”, termine tecnico con cui si indica il passaggio da un supporto ad un altro mediante la delicata operazione dello strappo della pellicola pittorica – fino ad approdare in questi recenti anni, nuovamente, nel luogo per il quale erano stati concepiti e realizzati dai maggiori Maestri Tre Quattrocenteschi.
Di mano in mano, gli affreschi hanno affrontato negli anni numerosi interventi e solo l’ultimo restauro, condotto con estrema perizia dalle Maestranze dell’Opera della Primaziale Pisana, ha permesso un pieno recupero delle opere.
L’imponente e spettacolare restauro degli affreschi che ha portato alla loro ricollocazione nel Camposanto Monumentale è stato possibile grazie a tecniche nuove e scoperte fondamentali. Tra queste, il lavoro del batteri mangiatori. Un sistema innovativo messo a punto dal microbiologo Giancarlo Ranalli dell’Università del Molise. Questi batteri sono stati fondamentali per eliminare la caseina, usata nel dopoguerra per il fissaggio degli affreschi strappati, che provocava rigonfiamenti, crepe e perdite di strato pittorico sugli affreschi.
Il sistema assolutamente originale e unico permette di dare garanzie e continuità al programma di restauro stabilito che vedrà la ricollocazione nelle pareti del Camposanto Monumentale di Pisa di tutto il ciclo degli affreschi del “Trionfo della morte” entro l’anno 2018.