di Francesca Radaelli e di Fabrizio Annaro
E’ stato un pomeriggio dedicato alla Luce quello di sabato 26 marzo. La Luce che riesce a farsi largo anche nelle tenebre più nere. Era questo il tema della prima edizione del premio SLAncio, concorso letterario indetto dalla redazione di ‘Scriveresistere’, la prima rivista scritta con gli occhi da persone che di tenebre ne sanno qualcosa.
Gli occhi sono quelli di Luigi Picheca, Pippo Musso, Claudio Messa e Laura Tangorra, (i primi tre ospiti della RSD San Pietro per malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica della Cooperativa La Meridiana di Monza), diventati scrittori e giornalisti all’interno del progetto editoriale coordinato dalla psicologa Luisa Sorrentino.
Occhi vivacissimi quelli di Luigi, Pippo e Claudio che, durante la premiazione di sabato scorso, condotta da Arnoldo Mosca Mondadori, si sono posati sui vincitori del concorso letterario, mentre le parole dei racconti e delle poesie vincitrici risuonavano nella Sala san Gerardo in viale Cesare Battisti.
Le parole sono importanti
Proprio l’importanza delle parole è uno dei grandi insegnamenti della storia di Luigi, Pippo, Claudio e Laura, come ha sottolineato Ferruccio de Bortoli, membro della giuria del Premio insieme a Arnoldo Mosca Mondadori (presidente di giuria), Giangiacomo Schiavi, Luca Crippa, Pietro Coletta, Roberto Mauri, Maria Pitaniello, Luisa Sorrentino.
“Le parole sono importanti”, ha detto De Bortoli. “Noi le usiamo con estrema facilità. Questo Premio ci fa capire che dietro ogni parola ci sono significati, emozioni e una grande fatica nell’esprimersi. Ci fa capire quanto le parole siano importanti, nel loro aspetto di relazione, curativo, di connessione con il mondo. È essenziale quindi avere cura delle parole, come l’hanno avuta i partecipanti del Premio SLAncio”.
Le parole sono una terapia
“Anche scrivere e offrire pensieri – per esempio attraverso un piccolo giornale come il nostro Scriveresistere – può essere d’aiuto a qualcuno… Può far riflettere e persino cambiare, migliorare e scoprire che scrivere fa proprio bene, sia a chi scrive, sia a chi riceve la parola scritta!”, ha sottolineato Pippo Musso della redazione di Scriveresistere nel messaggio preparato per la cerimonia di premiazione.
Di scrittura come “terapia” ha parlato Andrea Magnoni, neurologo e direttore sanitario della RSD San Pietro de La Meridiana, mentre il presidente della cooperativa Roberto Mauri ha sottolineato come “il magazine Scriveresistere è ormai diventato uno stimolo non solo per gli ospiti del Progetto SLAncio, ma per un pubblico di livello nazionale”. Lo dimostrano gli oltre 400 partecipanti che hanno inviato un racconto, una poesia o un aforisma per la prima edizione del Premio SLAncio.
Tra questi, anche i detenuti del carcere di Monza: “C’è stata una grande partecipazione al nostro interno”, ha detto Maria Pitaniello, direttrice della casa circondariale di Monza e membro della giuria, sottolineando l’analogia tra chi è imprigionato dietro le sbarre e chi, come i malati di SLA, è imprigionato in un corpo che non risponde. “E’ stata un’occasione importante per dare voce ai detenuti, e a tutto il personale che lavora con noi tutti i giorni”,
Luce nelle tenebre
“Luce e tenebre, due elementi che ci accompagnano per tutta la vita, illuminando la nostra strada o gettandoci nel dramma”, così ha presentato il tema del concorso Luigi Picheca che, prima dell’avventura in Scriveresistere, era entrato nel mondo del giornalismo scrivendo per il Dialogo di Monza e diventando giornalista pubblicista a tutti gli effetti.
Tenebre e luce si rincorrono in tutti i testi premiati, letti dalle studentesse del Liceo Classico Musicale Bartolomeo Zucchi di Monza, che hanno fatto risuonare storie di vita difficili ma in cui alla fine riesce a penetrare un raggio di speranza.
I testi premiati
Il primo premio della sezione Racconti, una scultura realizzata dall’artista Pietro Coletta, è stato assegnato al testo titolato Shu Ling, di Rosario Vitale: un profondo racconto-gioco nel grembo della memoria.
Al secondo posto La luce dell’orizzonte, di Silvia Favaretto: la storia di Zaher, un ragazzino che scappa dall’Afghanistan in guerra, scritta con gli occhi e l’amore di una madre. Terzo classificato Viaggio a Bodrum, di Carlo Simonelli: una vera e propria immersione nella storia del piccolo siriano Aylan ritrovato sulla spiaggia di Bodrum.
La poesia che ha convinto la Giuria è Permettetemi di essere colpevole firmata da Ion. Secondo classificato Rinascita di Daniela Piccolotto. Terzo classificato Un giorno torneremo di Veruska Vertuani.
La premiazione si è conclusa con la consegna del Premio Speciale “Mezzopieno con SLAncio”. Per la sezione Racconti è stato scelto La luce di Leo di Eleonora Brambilla, studentessa del Liceo Classico e Musicale B. Zucchi, Monza. Per la sezione Poesia il premio speciale va a Maddalena Rinarelli con Luce. Per la sezione Aforismi sono stati premiati l’aforisma proposto da Paolo Negrotti del Liceo Classico e Musicale B. Zucchi di Monza e l’aforisma scritto da Alejandro Mauricio.
Dopo aver ascoltato le parole dei testi premiati e le voci del coro del Liceo Zucchi, gli occhi del pubblico tornano a posarsi in quelli di Luigi, Pippo e Claudio: i veri artefici, tenaci e silenziosi, di tutto questo.
Tenaci al punto da continuare instancabili a pronunciare le loro parole con lo sguardo.
Innamorati delle parole al punto da spingere oltre 400 persone da tutta Italia – provenienti dal carcere, dalla scuola, dalle vite più diverse – a tirare fuori le loro parole.
Luigi, Pippo, Claudio e Laura: i vincitori più grandi, forse, sono proprio loro.