di Francesca Radaelli
LA SLA non ha voce, ma ha tanto da dire. Nel segno di queste parole è andato in scena lo scorso 21 giugno, nella sala San Gerardo di Monza, l’evento di premiazione dei vincitori del concorso Premio SLAncio 2023, indetto dalla redazione di Scriveresistere, la rivista “scritta con gli occhi”.
Una data ricca di significati e suggestioni, come ha sottolineato Fabrizio Annaro, conduttore dell’evento, che ha avuto il patrocinio di Rai per la sostenibilità. La Giornata Mondiale della SLA coincide infatti con il solstizio d’estate: un segno di speranza e rinascita, legato al rinnovarsi della natura.
Ma il 21 giugno è anche la Festa della Musica, e proprio la musica ha avuto un ruolo di primo piano nel corso dell’evento. Merito del violoncello del mare, strumento realizzato con il legno dei barconi naufragati nel Mediterraneo, “accarezzato” per l’occasione da Issei Watanabe e protagonista di diversi intermezzi musicali nel corso del pomeriggio, insieme al pianoforte suonato dal Maestro Annibale Rebaudengo, e alla voce del mezzo soprano Valentina Volpe Andreazza. “Il nostro sogno è formare un’orchestra del mare”, ha spiegato Arnoldo Mosca Mondadori, presidente della giuria del premio SLAncio, “per dare voce a chi non ce l’ha. La speranza è che la cultura dell’indifferenza lasci spazio alla cultura dell’attenzione”.
La parola a Scriveresistere
L’attenzione verso i più fragili, l’ascolto della loro voce, è del resto l’obiettivo con cui nasce il Premio SLAncio, quest’anno alla seconda edizione. Lo spiegano bene le parole del messaggio scritto (con gli occhi) dai redattori di Scriveresistere, alcuni dei quali presenti all’evento, e letto dalla voce di un computer in apertura della cerimonia:
“La scrittura diventa suono e crea ponti che permettono di incontrarsi con gli altri senza restare isolati, al freddo di relazioni perdute. Con il nostro giornale, Scriveresistere, abbiamo provato a noi stessi di avere la voce che credevamo perduta con la SLA e con Premio SLAncio forse vogliamo “provocare il mondo” e gridare l’importanza di avere uno spazio di parola. E non pensiamo solo a chi è malato di SLA, ma a tante persone che non hanno ascolto e hanno tante cose da dire, il diritto di “esistere”!”
Parola di Pippo Musso, Claudio Messa, Luigi Picheca, Laura Tangorra.
Un esercito dalla parte della fragilità
Novità di quest’anno è stato il coinvolgimento, come giurie popolari speciali, di una serie di enti impegnati a dar voce agli ultimi e ai più fragili, che nel corso dell’evento sono stati presentati da Luisa Sorrentino, psicologa e vera e propria “anima” della redazione. Dietro a ognuno di loro c’è una storia di cura della fragilità e di volontà di darle voce.
Si tratta di: Associazione Pro Retinopatici ed Ipovedenti; UNITRE Lodi – Università delle tre età; Educativa territoriale Settimo Torinese dell’Unione Net gestita dalla cooperativa sociale Il Margine; Redazione Gentile del Comune di Roccasicura (Molise); Centro Diurno Stellapolare, Centro Diurno Opera Cardinal Ferrari; Oasi San Gerardo – alloggi protetti, RSA san Pietro; Il Paese Ritrovato; Centro Diurno La Gabbianella di Orbassano (TO); Centro Tau di Palermo, impegnato nel migliorare la vita dei ragazzi del territorio; L’Altra Napoli che si occupa di progetti nel rione Sanità dedicati alla fragilità socioeconomica.
“Questi sono i primi enti che hanno aderito”, ha spiegato Luisa Sorrentino. “Dobbiamo diventare un esercito in grado di dare voce, forza e sostegno a tutte le fragilità. Il nostro slogan potrebbe essere: l’unione fa la forza della fragilità”.
Vincitori e premiati
Oltre 300 sono stati quest’anno i partecipanti al concorso, diviso nelle quattro sezioni Poesia Racconto, Canzone e Podcast. Il tema di quest’anno era “Voci dal silenzio”. Una provocazione, per far riflettere e ri-pensare senza pregiudizi alla disabilità, ma anche alla fragilità in senso più ampio. “La SLA non ha voce, ma si fa sentire e ha tanto da dire”, scrivono i redattori di Scriveresistere.
Di seguito l’elenco dei vincitori premiati nel corso dell’evento.
Per la sezione Poesia
- Maria Anna Martino con “Non nasconderò le mie ferite” da Bagnolo Cremasco (Cremona);
- Carlo Gioia con “Chi sei tu!” da Milano;
- Nicolina Lorenti con “Insomnia” da Fiano Città Metropolitana di Torino.
Per la sezione Racconti
- Camila Garcia Martinez e Matteo Geria con “Vi presento il mondo di M.” da Roma
- Claudia Ruscitti con “Anna” da Montesilvano Abruzzo
- Francesco Brusò con “La panchina” da Mestre Venezia
Per la Canzone
- Ivano Conti con la canzone “Giovanna”
- Guliano Longo con “Universo dentro te” da Lecce
- Maurizio Fumagalli con “Cosa farò” da Monza
Per i Podcast
- Gioele Garino con “Il mondo di un’anima”;
- Erika Iveth Cedillo Gonzales e Paolo Oliani con “Un destino dettato dalla facilità, comodità, inconsapevolezza” da Modena;
- Sara Colonnelli “La voce del silenzio grida io esisto” da Roma
Una giuria d’eccezione
Il concorso ha potuto vantare una giuria d’eccezione, composta da Arnoldo Mosca Mondadori, Ferruccio De Bortoli, Mario Calabresi, Luca Crippa, Roberto Mauri, Pietro Coletta, Luca Streri, Alfredo Rapetti Mogol, Luisa Sorrentino. Alcuni di loro hanno preso la parola nel corso dell’evento, sollecitati da Fabrizio Annaro.
“Una parte creativa è presente in tutti noi, in qualsiasi situazione ci troviamo”, ha detto Alfredo Repetti Mogol. “La bellezza che incontriamo tutti i giorni ci rende difficile negare che ci sia Qualcuno sopra di noi”.
“Ringrazio chi ha partecipato al Premio”, ha sottolineato Luca Crippa, “perchè queste persone hanno avuto il coraggio di esprimersi, hanno vinto la tentazione di rimanere in un silenzio di rinuncia e sfiducia. Ogni opera d’arte è una finestra che si apre su qualcos’altro, ci fa sperare che ci sia un Bello, un Giusto, un Oltre che ci aspetta”.
“Scriveresistere è stato capace di dar voce a chi non l’aveva, ma aveva tanto da raccontare”, ha evidenziato Mario Calabresi nel videomessaggio proiettato nel corso dell’evento. “Il Premio SLAncio allarga questa idea, per dare voce alla malattia ma anche alle periferie, a tutti gli emarginati”.
“Credo che oggi tutti abbiamo capito che ognuno di noi può essere un angelo per gli altri”, ha sottolineato Luca Streri. “Quando fai dell’arte, quando scrivi, quando fai qualsiasi cosa per rendere la vita degli altri più bella. Far parte di questo gruppo mi ha fatto sentire un angelo in mezzo a tanti angeli”.
Insieme alle targhe, i vincitori hanno ricevuto anche delle opere realizzate dagli artisti Pietro Coletta (anche membro di giuria) e Aldo Bottoli.
“Le mie opere sono un ringraziamento a Scriveresistere”, ha detto Aldo Bottoli, “che dà a noi la possibilità di capire quanto è importante la parola e quanto è importante non sprecarla”.
“Grazie a questo premio ho sentito la funzione vera e autentica dell’arte”, ha sottolineato Pietro Coletta, “Attraverso il linguaggio visivo ho cercato di tradurre i valori della vita, i dolori e le gioie. Ho scoperto che nella vita c’è una profondità incredibile. Ogni atomo è infinito e noi siamo fatti di atomi. Dio è un grande, infinito artista”.
Premio SLAncio: uno stimolo per tutti
Roberto Mauri, presidente della Cooperativa La Meridiana, con emozione ha ringraziato i numerosi partecipanti al concorso, i presenti alla premiazione e la redazione di Scriveresistere, “un esempio concreto e palpabile di come concepiamo la cura. Non si tratta solo di offrire assistenza sanitaria, ma di garantire l’attenzione necessaria alla persona nella sua quotidianità. Sono orgoglioso del fatto che un giornale nato per scommessa sia ora diventato uno stimolo per tutti noi”, ha sottolineato. “Spesso nelle nostre vite crediamo che la felicità possa arrivare solo da qualcosa di esterno. Invece i redattori di Scriveresistere ci insegnano che la felicità è dentro di noi, la si può vivere in qualsiasi condizione. Da loro ho imparato che dobbiamo avere gratitudine per ciò che abbiamo”.
Direttamente da Roma è stato trasmesso anche il video messaggio di Alessandra Locatelli, ministro della Disabilità, che ha definito il Premio SLAncio “una bellissima idea per premiare le storie, ma anche per ricordare le persone e le famiglie che hanno a che fare con la SLA, una malattia terribile che però non deve precludere alla persona una vita dignitosa e serena. Penso che insieme possiamo dare più “slancio” a politiche e azioni positive e costruire un mondo più inclusivo”.
L’evento è stato magistralmente concluso con le parole e le note della canzone “Beautiful that way” dalla colonna sonora del film “La vita è bella”: un inno alla vita e alla sua bellezza, interpretato dalla bellissima voce di Valentina Volpe Andreazza e dalle musiche del Maestro Annibale Rebaudengo e di Issei Watanabe con il violoncello del mare.
“Sorridi, anche se non c’è una ragione, perchè la vita è bella”, dice la canzone. Una conclusione perfetta per un pomeriggio ricco di bellezza, di arte, di parole, di musica e soprattutto di tanto amore per la vita.