Migranti, le riflessioni della Redazione

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Il mare con il suo profumo di salsedine ha ispirato poeti e scrittori di tutti tempi.
Il mare è custode di opere d’arte come ad esempio i bronzi di Riace.
Il mare è anche fonte di distruzione, basti pensare allo tsunami, capace di mietere migliaia di vittime.

Oggi il mare è teatro di eventi a dir poco catastrofici se si pensa alla morte di centinaia di profughi siriani e nordafricani che per disperazione abbandonano la loro terra alla ricerca di un futuro per sé e la propria famiglia.

Il mare, solcato da barche piccolissime gremite di persone trattate come bestie dagli scafisti che pensano solo al proprio tornaconto.

Come si può impedire tutto questo?

Il mare brulica di vita e non dovrebbe essere fonte di disgrazie!

Si sa comunque che la colpa non è sua, ma della disperazione che si instaura nei paesi mediorientali. Il mare…una marea di esseri umani che si riversano sulla terraferma alla ricerca di una vita dignitosa; ma chi già la “possiede” e sta meglio fa fatica ad accettare e ad accoglierli. Questo perché siamo prevenuti o preferiamo vivere senza interrogarci e metterci in discussione?

Mariaelena

 

Il mondo è cambiato ed è diventato più piccolo. Nel giro di un giorno ti sposti con aerei supersonici dall’altro capo del globo, e con la tecnologia dei computer e dei cellulari sai in tempo reale quello che succede nel nostro pianeta.

Quello che non è ancora mutato sono le guerre e le persecuzioni di intere popolazioni umane che per sopravvivere o avere una vita migliore migrano in massa verso Paesi più fortunati e tolleranti. Speriamo che questi Paesi siano veramente tolleranti e generosi, e che si rendano conto che le frontiere non sono più dei muraglioni inespugnabili, ma terre dove vivono persone che nella condizione umana sono uguali a tutti noi, pur nella diversità della lingua e dei costumi.

Il processo di trasformazione è già in atto, anche con tragedie come i barconi che affondano sulle coste italiane ed europee.

Secondo me questi episodi continueranno perché è desiderio dell’uomo vivere ed essere felice. La politica mondiale deve dunque fare i conti con questa esigenza, che è di tutti, essere lungimirante e promuovere una pace duratura per la vita.

Loretta

 

Parlare di immigrati è sempre una questione complessa e delicata. Clandestino: illegal? Cosa sono gli immigrati? O meglio, chi sono?

Gli immigrati innanzitutto sono persone, non bestie o numeri da marchiare alle frontiere. Sono persone che scappano dalla loro terra, dove c’é guerra, fame e disperazione, in cerca di una speranza.

L’immigrato viene verso l’Europa traghettando, naufragando sulle coste dell’Italia e della Grecia, dove purtroppo in molti non ce la fanno, morendo in mare aperto; poi proseguono per chilometri e chilometri con qualsiasi mezzo. Nel loro viaggio verso la salvezza si possono imbattere anche in veri muri di filo spinato sul confine tra uno stato e l’altro.

La loro identificazione mi ricorda l’esercito nazista, nella Seconda Guerra Mondiale, come trattava gli ebrei, gli omosessuali, le persone con disabilità, e tutto ciò che non apparteneva alla razza ariana. Senza contare che un muro importante (quello di Berlino) è stato abbattuto nel 1989 per cancellare e unire ciò che era stato diviso.

L’immigrato non lo vuole nessuno! Anziché collocarlo a una uguale dignità dell’essere umano, fra popoli, lo sì definisce come un peso e portatore di malattie. Lo si sfrutta nei campi d’agricoltura, pagandolo pochi euro all’ora, facendolo lavorare dodici ore al giorno, senza diritti.

Questo mi ricorda anche il popolo nero schiavizzato dagli americani.

L’immigrato senza dubbio non ha niente da perdere perché è povero, disperato e scappa da condizioni forse peggiori, ma questo non dà diritto a nessuno, tantomeno alla criminalità organizzata, di approfittarsene ingaggiandoli per lo spaccio di sostanze stupefacenti e per la prostituzione.

Una domanda mi sorge spontanea: “Cosa avrei fatto io al loro posto?”.

Il profugo lo si giudica, lo si evita, lo si perseguita, senza pensare che l’immigrazione non è solo un problema dell’Italia, ma mondiale, perché il mondo e tutta l’Europa stanno cambiando.

“I have a dream”… “Io ho un sogno”, che anche lo straniero venga riqualificato e aiutato nel modo più umano possibile.

Clandestino: illegal? Voi cosa ne pensate?

“Credo negli esseri umani, credo negli esseri umani, che hanno il coraggio di essere umani…” (Esseri umani – Marco Mengoni).

Gianluca

 

Siamo di fronte a un’emergenza. Ovvero a tante persone come noi, soltanto di colore e nazionalità diverse, che per motivi diversi raggiungono la nostra Penisola in cerca di una speranza, un lavoro, un futuro migliore. Interi nuclei familiari prendono la via del mare stipati su dei barconi, con condizioni igieniche pessime, e intraprendono viaggi lunghissimi. Arrivano in Italia e vengono smistate nei centri di accoglienza. Ci sono anche progetti per chi chiede asilo politico e altri permessi.

Nei centri di prima accoglienza i migranti ricevono le prime cure necessarie, poi vengono trasferiti in altre strutture. Ma cosa spinge persone o popolazioni intere a spostarsi dalla loro Madre Terra per cambiare nazione e adeguarsi alle abitudini e agli stili di vita di altri Paesi, dove nella maggioranza dei casi verranno trattati come stranieri e ospiti e capri espiatori?

Cristina

 

Arrivano in massa in quattrocento e anche di più, per via mare. Ci son stati mille morti a Lampedusa, di questi naufraghi. Quando vengono aiutati conoscono altre civiltà, altri Paesi e modi di vivere.

Noi italiani li accogliamo, diamo loro solidarietà. Ma nei centri di accoglienza non sono abbastanza i posti letto.

Sono d’accordo che gli venga dato un pasto caldo, un tetto, un lavoro … e poi? Per un dignitoso vivere, come possiamo aiutarli?

Teresa

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