di Francesco Troiano
Un anno fa, in campagna.
Le foglie aspettavano il vento, con lui sussurravano storie di piumini volanti dei pioppi e di farfalle arancioni vestite come l’autunno.
Erano le sette del pomeriggio che cammina verso la sera.
Il profilo delle colline era quello di un uomo addormentato. Si vedeva chiaramente il naso, la bocca, il mento e riposava nella trasparenza grigio azzurra delle nubi.
Prima di scegliersi l’anfratto preferito della notte, l’ultima cincia lasciava una scia di cinguettio nel tramonto. Come un folletto il pipistrello appariva e scompariva.
Poi, più niente.
I cinguettii si erano fermati. L’uomo della collina si era coperto con il lenzuolo di una nuvola affusolata. Il pipistrello era tornato nel solaio.
Il ticchettio ricominciava. Righe di pioggia scorrevano. Sulla finestra richiusa della primavera che annunciava l’estate.