Riforma della sanità regionale: manca la salute mentale

colmegna3_6--150x150Nella riforma del sistema socio-sanitario, attualmente in discussione in Regione Lombardia, manca un capitolo fondamentale: quello che riguarda la salute mentale. È quanto denunciano associazioni, operatori, pazienti e familiari aderenti alla Campagna per la salute mentale.

“Nella proposta di riforma che verrà presto discussa dal Consiglio Regionale il tema della salute mentale viene sostanzialmente ignorato: è una mancanza inaccettabile” ha dichiarato don Virginio Colmegna, presidente della Campagna per la salute mentale e della Fondazione Casa della carità. “Dopo anni di immobilismo, sarebbe arrivato il momento di promuovere un ampio e serio dibattito sull’impostazione culturale che si vuole scegliere e sulle scelte organizzative che ne conseguono. Serve un forte cambiamento: sostegno, prossimità, riabilitazione, reinserimento sociale sono parole d’ordine dalle quali non è possibile prescindere, se davvero si vuole concretizzare una riforma che abbia un impatto positivo sulle vite di chi ha dei disturbi psichici”.

All’incontro, oltre a don Virginio Colmegna, hanno partecipato la senatrice Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, il deputato Ezio Casati, membro della Commissione Affari sociali della Camera e Valerio Canzian, presidente U.R.A.Sa.M. Lombardia, si confronteranno con i presenti e con le autorità. Numerosi e variegati gli interventi nel corso della mattinata, dagli utenti ai loro famigliari, dagli psichiatri agli operatori e ad alcuni consiglieri regionali.

Soddisfatte per la grande partecipazione all’incontro, che ha visto oltre duecento persone presenti in sala, le realtà aderenti alla Campagna sottolineano, però, l’assenza al convegno di assessori e consiglieri regionali della maggioranza. A loro, così come a tutto il Consiglio regionale e al Governatore Roberto Maroni, è rivolto un documento che raccoglie dieci punti, dieci richieste precise in tema di salute mentale, tra cui spiccano quella di collocare i Dipartimenti di salute mentale (Dsm) sul territorio e non più all’interno delle aziende ospedaliere, quella di creare in Regione un ufficio specificatamente dedicato al tema della salute mentale e un ampliamento degli orari dei Centri Psico Sociali (Cps).

Un ulteriore necessità, particolarmente sottolineata nel corso dell’incontro, è l’istituzione di una Consulta per la salute mentale (Steering committee) che preveda la rappresentanza di soggetti istituzionali, operatori e rappresentanti delle associazioni ed enti portatori di interesse, con compiti di coordinamento, monitoraggio e verifica degli esiti dell’attività dell’area salute mentale. “Se non verrà istituita, – ha annunciato don Virginio Colmegna – a partire da settembre, ne faremo una noi stessi, dal basso. Con tante sedie, non certo poltrone, ci ritroveremo ogni 15 del mese sotto Palazzo Lombardia”.

Ufficio stampa Casa della carità

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