Il viaggio in Italia è stato – per oltre tre secoli – una tappa fondamentale per i giovani e sfaccendati borghesi del tempo. Il grand tour – come veniva chiamato il giro turistico nella nostra penisola – funzionava come un odierno Erasmus: era l’occasione per fare esperienze di vita e «impregnarsi» di un’invidiabile (allora lo era…) cultura italica.
Lo scrittore tedesco Wolfgang Goethe rimase così impressionato dal suo «viaggio in Italia» che ci scrisse pure un libro, una specie di diario di bordo che accompagna tuttora gli esploratori dello stivale.
Anche noi, a 23 anni più o meno suonati, abbiamo deciso di partire per il nostro grand tour battezzato – per adattarlo a questo secolo anglofono – #roadtoitaly. L’idea è di percorrere il bel paese da nord a sud, da Milano a Sorrento, non saltando quel che c’è in mezzo. Partiamo in quattro con uno zaino a testa con l’idea di passare 15 giorni tra piatti mediterranei e dialetti opposti alla parlata brianzola.
Oggi, mentre albeggia, ci lasciamo alle spalle la Maremma col suo pane toscano e iniziamo a contare quanti campanili ci separano dalla Campania.
Non abbiamo ancor deciso se restarci a vivere, ma questa nostra Italia la vogliamo prima scoprire.
Ilaria Beretta