di Roberto Dominici (*) fotografie di Giovanna Monguzzi
Alla presenza di circa 700 persone e delle autorità civili e religiose si è svolta la cerimonia di inaugurazione de Il Paese Ritrovato. Roberto Mauri, direttore della Cooperativa La Meridiana, ha illustrato gli obiettivi del progetto. Interventi anche del dottor Antonio Guaita Medico Geriatra e direttore scientifico de Il Paese Ritrovato.Hanno preso la parola anche Giovanna Forlanelli Rovati Presidente del Comitato di Garanzia dei Donatori, Giuseppe Fontana Presidente Fondazione della Comunità di Monza e Brianza. Interventi di Andrea Flumiani di Fondazione Cariplo e di Andrea Dell’Orto di Assolombarda.
L’evento è iniziato con la proiezione di una video-intervista condotta da Manuela Donghi, giornalista di Radio Lombardia, con Marco Fumagalli educatore e formatore de La Meridiana. L’incontro è stato condotto da Fabrizio Annaro.
Sulle pagine del Dialogo di Monza abbiamo già avuto modo di parlare con vari articoli dell’importante iniziativa del Paese Ritrovato. Il progetto – esperimento del villaggio per le persone con demenza è stato realizzato e inaugurato proprio sabato 24 Febbraio 2018.
Un plauso particolare va prima di tutto alla Cooperativa “La Meridiana” ed ai suoi responsabili, che con grande tenacia e determinazione hanno portato avanti il progetto, alla loro sensibilità e a quella di tutti coloro che, credendo fermamente nella validità del progetto, lo hanno sostenuto con il loro notevole impegno economico e finanziario e che ha permesso di avviarlo in un lasso di tempo relativamente breve.
Il progetto si deve infatti al lavoro e all’impegno profuso dai progettisti architetti, dagli esperti, dalle maestranze che, con il contributo del Politecnico, hanno realizzato questo sogno.
Come è stato scritto si tratta di un nuovo quartiere della città che sorge su un’area di 14 mila metri quadri e ha lo scopo di offrire a persone malate di Alzheimer e altre forme di demenza, occasioni che riproducono la vita quotidiana, fatta di cose semplici, normali, come far la spesa, andare dal parrucchiere, fermarsi in chiesa per una preghiera e poter scambiare due chiacchiere con il negoziante. Il Paese Ritrovato consentirà alle persone di ritrovare quella dignità sociale e comunitaria che è stata loro negata.
La tipologia di assistenza dei malati di Alzheimer o anche con altre forme di demenza non offre un sostegno specifico alle persone che mostrano sintomatologie tali da posizionarsi in un’area intermedia fra l’assistenza domiciliare e l’inserimento in nuclei specializzati delle RSA.
E’ proprio questa fase della malattia a non essere adeguatamente assistita e i centri diurni integrati spesso non bastano a fronteggiare il problema con lunghe liste di attesa. Il malato, in questa fase, vive una serie di sintomi che risultano difficilmente gestibili dai caregiver che operano al domicilio della persona malata. Allo tempo stesso la situazione non è ancora così grave da richiedere un ricovero in un nucleo protetto di RSA.
Il Paese Ritrovato desidera essere una risposta nuova ed efficace proprio a questa fase della malattia in cui il domicilio non riesce più a contenere il disagio, ma l’inserimento in RSA appare spropositato rispetto al grado di malessere della persona malata.
Nel corso della visita che ho fatto, prima all’interno del centro diurno e poi dentro il “quartiere”, ho sempre avuto sensazioni e impressioni di straordinaria positività. Gli spazi esterni, con le vie di raccordo tra gli edifici, il disegno degli interni, i negozi e gli spazi comuni (palestra, laboratorio dei sensi, bar e piccolo supermercato), i materiali scelti, i colori e gli utensili che compongono tutti gli otto appartamenti funzionali, sono stati realizzati con un approccio scientifico rigoroso e di forte efficacia e attenzione alla persona con demenza, ancora in possesso di un elevato grado di autonomia.
Proprio grazie all’atmosfera che lo circonda e ad una ampia gamma di interventi non farmacologici e psicosociali, di provata e documentata efficacia e validità scientifica, il malato mantiene una qualità di vita ed una capacità di relazione ottimale e duratura. Un’idea e un progetto che restituisce alla persona ciò che la malattia le ha negato: una vita sociale, la possibilità di continuare a sentirsi utile e di possedere uno scopo e un senso dell’esistere.
Tra gli aspetti innovativi va menzionata la presenza di strumenti tecnologicamente avanzati, con un design originale, che facilitano molto la vita quotidiana delle persone con demenza mantenendone, per quanto è possibile, un tenore di vita “normale”. Per loro sarà più semplice essere guidati e non perdere l’orientamento, mantenendo le proprie abitudini e la propria autonomia senza rischi, continuando a vivere bene in maniera dignitosa nonostante e oltre la malattia.
Il costo complessivo supera i 9,5 milioni di euro. Poco più di sei milioni e mezzo sono giunti attraverso donazioni a cura di famiglie, cittadini, imprese, fondazioni, associazioni. Non è mancata la collaborazione con gli enti pubblici: Comune di Monza, Regione Lombardia, ATS Brianza, ASST Monza.
I contributi più importanti, quelli che hanno fatto si che il progetto decollasse, sono arrivati da tre famiglie illuminate della Brianza: Rovati, Fontana, Fumagalli. Decisivi anche gli interventi di Fondazione Cariplo, della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, Assolombarda Confindustria Milano-Monza Mb e dell’Associazione Petri Cagnola.
“Il Paese Ritrovato rappresenta un nuovo modo di concepire il welfare – afferma Giovanna Forlanelli Rovati, Presidente Comitato di Garanzia dei Donatori-. Oggi abbiamo sempre più bisogno di una filantropia imprenditoriale e di imprenditori sociali capaci di svolgere bene il proprio lavoro, imprenditori in grado di progettare per il bene comune mettendo in campo tutte le energie: dalla collaborazione con le imprese, con le fondazioni, con gli enti pubblici, all’utilizzo intelligente della tecnologia e delle scoperte scientifiche. Tutte caratteristiche, ampiamente presenti nel progetto de Il Paese Ritrovato.”
Per informazioni: [email protected] telefono 039 3905200.
Da oggi 25 febbraio sino al 4 marzo andrà in onda dalle reti Mediaset l’SMS solidale. Inviando un SMS al numero 45568 potrai sostenere anche tu Il Paese Ritrovato.
(*) Roberto Dominici è Medico, Ricercatore e Presidente RSA Fondazione Agostoni di Lissone