La Redazione
Riceviamo questo comunicato dall’associazione GIULIA (Giornaliste Unite Libere Autonome) che pubblichiamo molto volentieri.
Nel mirino. In questo Paese paradossale in cui le certezze sono ritenute noiose e persino la Costituzione diventa “opinabile”, la collega e amica e “Giulia” Marilù Mastrogiovanni si è vista sequestrare dalla Polizia postale gli ultimi articoli della sua premiatissima inchiesta, su mandato del gip del Tribunale di Lecce. Sul giornale online www.iltaccoditalia.info , che dirige, i pezzi sono stati fatti oscurare senza entrare nel merito ma accusandone il metodo: la giornalista infatti avrebbe fatto uso di “espressioni molto forti nei confronti della Igeco spa, idonee ad offendere l’onore e il decoro della società stessa (e del suo legale rappresentante)”. L’Igeco è una società che gestisce la raccolta rifiuti in Salento.
Già, peccato che proprio per quest’inchiesta su “Mafia, politica e rifiuti” Marilù Mastrogiovanni è stata premiata in Senato ( solo qualche giorno fa, lo scorso 14 dicembre ricevendo il Premio Giustolisi). Di più: proprio per quest’ultima delle sue molte e pericolose inchieste sul crimine organizzato la collega ha ricevuto protezione.
Di più ancora: non si può colpire la libertà di stampa procedendo al sequestro sulla base – come scrive il gip – del “fumus del reato di diffamazione”. Per farsi un’idea su Costituzione, art. 21, testate online e relativa sentenza della Corte di Cassazione: https://notiziario.ossigeno.info/2016/12/cassazione-no-oscuramento-cautelare-per-testate-online-75673/
L’Associazione di giornaliste Giulia chiede non solo un immediato intervento di chiarimento e rimozione del sequestro, ma esprime tutta la propria preoccupazione per quest’iniziativa che indebolisce la collega Mastrogiovanni, già provata da ripetute minacce al punto da aver dovuto trasferire famiglia e lavoro in altra città.
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