La Villa Reale di Monza, dal 13 settembre al 3 novembre 2019, sarà nuovamente teatro della mostra di fotografie vincitrici e finaliste del Sony World Photography Awards 2019.
Giunto alla dodicesima edizione, il concorso ha acquisito notevole prestigio per la qualità sempre più elevata delle immagini selezionate.
La caratura internazionale di questa manifestazione non ha concorrenti – commenta Denis Curti, curatore dell’allestimento della mostra in Italia – e visitare questa mostra è per tutti l’occasione di conoscere e approfondire le tematiche più avvincenti che riguardano il nostro mondo e gli uomini e le donne che lo abitano.
Five Degrees, il progetto di Federico Borella premiato con il titolo Photographer of the Year 2019, apre il percorso espositivo nel suggestivo Belvedere della Villa Reale: immagini asciutte, dirette, dal forte impatto iconico documentano i suicidi degli agricoltori di Tamil Nadu, regione nel sud dell’India flagellata dalla siccità più grave degli ultimi 140 anni, attraverso nature morte, ritratti e paesaggi. Senza un intervento mirato delle istituzioni – afferma Borella – il surriscaldamento globale farà aumentare il numero di suicidi in tutta l’India.
La mostra prosegue con i lavori di altri quattro progetti di fotografi italiani.
Con la serie Boxing Against Violence: The Female Boxers of Goma, Alessandro Grassani è il vincitore della categoria Sport anche se si tratta di un reportage sociale sulla condizione delle donne a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. La boxe diventa un’oasi dove donne vittime di violenze brutalmente consentite dalla società possono ritrovare la propria dignità e forza. Alcune sognano di diventare campionesse di boxe un giorno – riferisce Grassani – mentre altre pensano solo a sopravvivere.
Il duo formato da Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni ha trionfato nella categoria Discovery con la serie ambientata a Istanbul Güle Güle, arrivederci in turco.
Vincitore del 2° posto nella categoria Ritratto, Massimo Giovannini espone Henk?, dal giapponese luce variabile e insolita, una serie di dittici dove il genere del soggetto viene tenuto in bilico da minime variazioni del make-up tra uno scatto e l’altro.
Nicola Vincenzo Rinaldi si è aggiudicato invece il National Award per l’immagine The Hug.
Alcuni dei progetti più interessanti tra i numerosi artisti stranieri esposti:
Marinka Masséus (Paesi Bassi) con Chosen (not) to be, serie di ritratti scattati per mostrare complessità e potenzialità delle persone affette da sindrome di Down.
Maxwell Gifted (Francia) con Women of Arugam Bay che ritrae il primo surf club per donne dello Sri Lanka.
Kieran Dodds (Regno Unito) con Hierotopia, immagini che documentano le foreste dell’Etiopia erose nella quasi totalità da pastura e agricoltura.
Karina Bikbulatova (Russia) con The two parallels – 10 ritratti che ricordano il bianco e nero dei film di Ingmar Bergman.
Alvaro Laiz (Spagna) con The Edge.
Leah Schretenthaler ( Stati Uniti) con The Invasive Species of the Built Environment, scatti analogici di controversi progetti infrastrutturali nelle Hawaii. Le immagini sono state incise con il laser sulla superficie occupata dagli edifici per suggerire il danno creato da strutture che non possono essere rimosse dal paesaggio.
Per l’edizione 2020 dei Sony World Photography Awards sono previste due nuove categorie: Ambiente e Youth dedicato ai giovani fotografi. Iscrizioni aperte dal 4 giugno 2019.
Per ulteriori informazioni consultare:
www.worldphoto.org
www.villarealedimonza.it
Fotografie di Anna Laviosa