La mostra fotografica di Giovanna Monguzzi. Lissone. Palazzo Terragni, 18-19-20 novembre. Ore 10-12; 15-19.
Passeggiando per via Don Colnaghi, a Lissone, ci si imbatte nelle mura un po’ malmesse e nel fabbricato in disuso dell’Oratorio San Luigi; dal grande cancello in ferro si intravede l’erba incolta cresciuta disordinatamente sul grande spiazzo che una volta era il campo di calcio.
Polvere. Vuoto. Silenzio. Abbandono.
Eppure questo è stato un luogo che ha suscitato grandi emozioni, che ha assistito al passaggio di centinaia di ragazzi e di giovani, che ha ascoltato grida gioiose, risate, litigi, che ha vissuto lunghi momenti di silenzio e riflessione, fasi di crescita e maturazione, preghiera e confronto.
Qui, nell’Oratorio Maschile San Luigi, per oltre cent’anni hanno vissuto alcuni fra i momenti più belli della propria vita intere generazioni di ragazzi, accompagnati dalle loro famiglie e seguiti dai loro educatori.
Qui si sono avvicendate le squadre e gli atleti impegnati a dare lustro a maglie e divise spesso povere e infeltrite dopo essere passate per anni da una compagine all’altra; per intere domeniche frotte di ragazzi si sono confrontati e sfidati con qualsiasi tempo e stagione per portare a casa piccole ma significative vittorie.
Catechesi, cinema, bar, funzioni religiose, processioni, feste dell’oratorio, campeggi: i ricordi sono infiniti, le esperienze vissute indimenticabili.
E allora lo sguardo si fa più attento e sotto la polvere, le foglie cadute, i muri sbrecciati ecco che qualcosa si muove, riemerge: la forza delle emozioni vissute toglie il velo che intristisce e soffoca, e piano piano riemergono la vita, la gioia, l’amicizia, si risentono i passi di chi è divenuto uomo scoprendo il tesoro racchiuso in questi spazi.
Tutto ciò è racchiuso non solo nelle immagini, ma nelle frasi che alcune persone hanno scritto per accompagnare le foto.
Di seguito qualche stralcio:
. infanzia, adolescenza, gioventù…giorni, mesi, anni trascorsi con spensieratezza crescendo umanamente e sempre in lieta compagnia.
. da barista ad allenatore per togliere 30 disperati dalla strada.
. oratorio San Luigi seconda casa per quasi 40 anni.
. Vent’anni di vita… da bimbo a uomo.
. l’eredità del San Luigi è dentro di noi, non nelle mura che possono subire l’usura e l’abbattimento.
. la cosa più importante che è cresciuta in oratorio è la mia fede cristiana.
. un grande braciere nel cortile, il fuoco scoppiettante simboleggia lo Spirito Santo
. l’oratorio è stato un luogo “sempre aperto a tutti”.
. la finestrella della cabina di proiezione è stata la mia finestra sul mondo.
. interminabili partite di ping pong tra ghiaccioli colorati.
. canti a squarciagola, sentirsi vicini e felici.
. alla fine un bicchierone di spuma bionda o nera al bancone del bar servito dal Carlo barista.
La mostra è visitabile presso Palazzo Terragni a Lissone oggi e domani 10-12 /15-19
Fotografie di Giovanna Monguzzi