la Redazione
Non si tratta solo una questione economica, ma anche di sostenibilità ambientale.
Uno studio del Ministero dell’Ambiente con l’Università di Bologna e la Campagna Spreco Zero – ha elaborato i dati sullo sperpero domestico reale e non semplicemente quello ‘percepito’.
La Coldiretti oggi 5 febbraio, Giornata della diminuzione dello spreco alimentare, presenta i risultati dell’indagine. A poco più di un anno dall’entrata in vigore della legge Gadda, il 40% degli italiani ha diminuito lo spreco e il 33% lo ha del tutto eliminato, mentre il 22% dichiara di non aver fatto nessun progresso rispetto allo scorso anno e il 7% di avere sprecato anche qualcosa di più.
Oggi lo spreco alimentare, solo in Italia, vale 15,5 miliardi l’anno, circa lo 0,6% del Pil. Una cifra davvero considerevole.
Gli alimenti che si sprecano maggiormente sono le verdure (sette chili all’anno), il latte e i latticini (4,8 chili all’anno), la frutta (4,5 chili all’anno) e prodotti da forno (oltre 3 chili all’anno). Sprecare cibo significa non solo buttare soldi, ma anche consumare risorse naturali che sono un bene preziosissimo come l’acqua, il terreno e le materie prime.
Ci sono molti modi per diminuire lo spreco, prima fra tutti non esagerare mai con la spesa facendosi attrarre dalle offerte speciali e dagli sconti. Una maggiore attenzione alla scadenza prodotti, soprattutto quelli più deperibili, è un altro dei sistemi che aiutano a eliminare lo spreco. Anche i surgelati possono essere un buon alleato per ridurre notevolmente la spesa considerato che si conservano a lungo e si usano al bisogno.
E alla fine non ci dirà grazie solo il portafoglio, ma anche e soprattutto l’ambiente.