Standing ovation

Marchio-Teatro-Binario-7_130[1]Standing ovation per gli attori di Stellapolare che si sono esibiti in una splendida performance dal titolo “Un sogno fuori dalla cornice”, giovedì 10 marzo al Binario 7 di Monza.

E’ stato uno scambio di battute vivaci e senza pause, per un copione non poco complesso: una rielaborazione del “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare.

Tutti gli attori hanno dimostrato la loro professionalità anche nel ruolo di personaggi comici.

Per questa occasione tutte le maestranze del Centro Diurno Stellapolare si sono adoperate all’allestimento del palcoscenico, dagli abiti alle ghirlande di fiori alla scenografia, insomma una vera e propria opera d’arte. Gli spettatori hanno assistito numerosi all’evento ritrovando con piacere i talenti de “La mia valigia” e scoprendone di nuovi.

Mariaelena

 

Siamo tutti Shakespiriani a vedere i ragazzi del Centro Diurno Stellapolare, che giovedì 10 marzo hanno messo in scena la famosa commedia “Sogno di una notte di mezza estate”. Tradotto per loro il titolo era un “Un sogno fuori dalla cornice”. I ragazzi-attori si sono preparati tutto l’anno per quest’ opera, per la quale si sono impegnati con costanza, sacrificio e tenacia.

Le battute erano incalzanti, una dietro l’altra senza pausa.

Tutto molto preparati e sicuri della recita di ogni singolo personaggio.

Dodici attori e tre persone di supporto hanno contribuito alla realizzazione del “fato benefico”. A mio parere tutti sono stati bravissimi! Ho colto una certa disinvoltura, scioltezza nella recita, ma soprattutto tanta passione. Come dire un omaggio al coraggio e alla loro generosità per una serata all’insegna dei colori e costumi, come un grande popolo che si muoveva omogeneamente sul palco.

Complimenti a tutte le persone che hanno lavorato “dietro le quinte”: costumisti, scenografi e sostenitori, in modo particolare i gruppi di “Filo e Fantasia” e Creativo del Centro Diurno. Un grazie speciale al regista Gennaro Ponticelli, uomo esigente e tremendamente preciso ma in grado di cogliere il meglio dai “suoi attori”, farlo emergere e renderlo visibile a tutti noi.

Gianluca

 

Giovedì 10 marzo al Binario 7 i miei compagni e tre educatori del Centro Diurno Stellapolare hanno recitato una commedia rielaborata di Shakespeare intitolata “Una notte fuori dalla cornice” del regista teatrale Gennaro Ponticelli. Gli attori sono: Alessandro, Rocco, Giacomo, Concetta, Katia, Annalisa, Daniela, Ettore, Hermes, Cristina, Marcos, Simona e Paola.

Il teatro era gremito di persone che hanno molto apprezzato la rappresentazione. Io avrei dovuto essere dei loro, ma mi sono esclusa perché mi assentavo dalle prove. Ho visto con i miei occhi quanto si sono preparati ed impegnati, quanta dedizione, fatica, tempo ed entusiasmo ci sono stati dietro questa recitazione. Sotto la direzione “del nostro Gennaro” tutti hanno tirato fuori il meglio. Una menzione particolare va fatta alla scenografia e ai costumi, preparati con cura e fantasia dai gruppi creativo e “Filo e Fantasia” di Stellapolare con la preziosa collaborazione di tutti gli operatori.

Tre educatori sono anche saliti sul palco: Paola, Marcos e Simona. Quando li guardavo mi sentivo commossa e orgogliosa di loro. A un’amica ho detto, indicando Simona, “quella è la mia educatrice!!”, bravissima e comica a recitare la parte dell’innamorata respinta. Quando ho chiesto a Mina, la mia amica di Casablanca, cosa le è piaciuto, mi ha risposto: “Tutto! Sono stati tutti bravi e ho avuto l’impressione e la sensazione di aver visto L’ Isola che non c’è”.

Un grazie di cuore!

Loretta

 

Il 10 marzo al Binario 7 si è tenuta la rappresentazione teatrale fatta da noi utenti del Centro Diurno Stellapolare. Per me non è stata la prima volta che salivo su un palcoscenico, avendo partecipato allo spettacolo “La mia valigia”. L’emozione che ho provato è stata tanta poiché ci si crea delle aspettative e c’è la voglia di riuscire a tutti i costi e con successo. Questa volta abbiamo avuto la collaborazione della mia educatrice di riferimento, che ha prestato il suo aiuto per la realizzazione dei costumi ed è stata positiva la sua presenza sul palco perché lo spettacolo prevedeva dei cambi di abiti ripetuti e molto veloci. E’ stato un lavoro di squadra dove ognuno ha dato qualcosa, unendo la capacità mnemonica a quella teatrale e manuale. A mio avviso è stato impegnativo ma divertente. Anche le prove sono state cariche di tensione ma questo ha contribuito a creare uno spirito di gruppo. L’emozione era tanta ma il risultato io credo sia stato più che positivo per tutti. Il teatro per me è immedesimarmi in tanti personaggi e assumere volti diversi, in questo caso anche mi ha dato l’occasione di “rispolverare” un opera Shakespiriana.

Cristina

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