Affascinante gentiluomo d’altri tempi, un po’ svampito e molto vanitoso: appare così il borgo medievale, mentre parla di sé stesso.
Perché ad accogliere il lettore è proprio il Borgo, che, orgogliosamente, racconta la propria storia. Dopo una breve introduzione, lascia spazio ai vivaci personaggi che popolano questo luogo immaginario. L’inaugurazione della biblioteca e un concorso letterario sono gli eventi intorno ai quali ruotano le vicende dei protagonisti, di quelli già presenti nel romanzo precedente, Borgo Propizio, e di quelli che incontriamo per la prima volta. Ritroviamo, fra i tanti, le due sorelle in amorevole lotta fra loro, l’edicolante Dora, sempre informata su tutto e tutti, e la fantastica Letizia. Arzilla vedova, coltiva i più svariati interessi, è il punto di riferimento di tutte le altre donne, e rappresenta quel senso della solidarietà femminile che pervade tutto il romanzo. Fra i nuovi personaggi ci sono Antonia, bellissima figura di donna che tenta di ricominciare dopo aver spazzato via le macerie del proprio passato, e Rocco Rubino, esilarante stereotipo di scrittore vanitoso e saccente, affetto da stravaganti manie di protagonismo.Con una scrittura ironica e scorrevole, la Limone ci fa sorridere, ridere ed anche riflettere, in modo garbato e intelligente.
Un romanzo per tutti. Non solo per chi ama il lieto fine, ma anche per chi saprà apprezzare quelle pagine che parlano delle delusioni e dei dolori della vita.
Perchè dietro all’ironia e alla leggerezza, l’autrice non riesce a nascondere del tutto la sua forte sensibilità e la sua visione poetica della vita.
Valeria Savio