Storia di un caffè che diventa fungo

 di Daniela Zanuso
C’era una volta un  cestino che, giorno dopo giorno e per sei mesi, ha raccolto i  fondi  esausti  di migliaia di caffè preparati nel bar Lavazza del Padiglione Italia di Expo:1.500 kg di fondi di caffè.

 Recuperati da Amsa sono stati portati in Cascina Flora e, nelle sapienti mani  dei ragazzi de “Il Giardinone”, mescolati con cellulosa e  micelio e imbustati in grandi sacchi da 10 kg. Dopo venti giorni, i vecchi fondi di caffè sono diventati degli splendidi funghi Pleurotus. Ne sono nati ben 150 chilogrammi.
 
L’idea è nata al gruppo della cooperativa sociale “il Giardinone” di Locate Triulzi in provincia di Milano. Ed è da questa idea che nasce il kit che permette di coltivare in casa funghi buoni e sostenibili, sfruttando fondi di caffè esausti.

I funghi prodotti con questo sistema sono distribuiti da Upcycle Italia (nata da Upcycle di Parigi ) con il nome di Fungo Box. E’ in un processo di economica circolare ad impatto zero che ha come risultato i funghi  Montecristo – pleurotus ostreatus di altissima qualità – e del terriccio ammendante ottimo come ricostituente per l’agricoltura.

 Un esempio virtuoso e concreto della valorizzazione della risorsa caffè che da scarto diventa risorsa e produce un ottimo fungo sostenibile.
 
Per acquistare le scatole: fungobox

 oppure in Amazon Prime:https://www.amazon.it/FungoBox

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