Tra le tante dimostrazioni di solidarietà, sostegno, fratellanza e partecipazione verso chi ha contratto il virus Covid-19, vogliamo raccontarvene una di cui sono autori i titolari di un negozio di telefonia a Milano. Lucia e il marito Giorgio sono rimasti contagiati, ma hanno avuto la “fortuna” di una forma tale da poter essere curata in casa.
«La prima sono stata io – racconta Lucia – con una strana tosse. Dopo qualche giorno anche a mio marito è salita la febbre. Non ci hanno fatto i tamponi, ma la nostra dottoressa, Raffaella Aprea, ha riconosciuto con evidenza i sintomi e ci sta supportando a distanza». Dopo tre settimane chiusi in casa, la loro salute migliora, ma il pensiero è andato a quanti non hanno avuto la stessa fortuna e ora lottano tra la vita e la morte, ricoverati senza neanche il conforto di una persona cara a tenergli la mano. «Le donazioni per la fornitura di materiale sanitario sono fondamentali – spiega Lucia al telefono, la voce ancora rotta da qualche colpo di tosse – ma non si è pensato ad aiutare a livello umano. Quando si sta male si ha bisogno di una carezza, e questo virus non lo permette».
Con i loro mezzi a disposizione hanno subito pensato di fare una donazione perché chi era all’ospedale potesse aver modo di contattare i propri cari.
Sono così partiti i primi cinque tablet acquistati dalla coppia e consegnati da David, responsabile del negozio e prezioso aiutante, nelle mani dell’infermiera del pronto soccorso del Sacco Maria Antonietta Maltana e del responsabile per supporto organizzativo, Michele Rosata. «L’idea è venuta a mio marito – spiega – dopo aver perso il cognato di una carissima amica a causa del virus. Se n’è andato da solo, senza la possibilità di avere alcun contatto».
E così Giorgio non ha perso tempo, ha ordinato dieci tablet e fatto partire la macchina dei contatti con gli ospedali per poterli consegnare al più presto nei reparti dove soprattutto le persone più anziane non hanno modo di comunicare con i propri cari all’esterno, se non grazie a medici e infermieri che mettono a disposizione i propri telefoni personali.
Quel gesto dettato dal cuore è stato solo il primo passo: poi Lucia e Giorgio hanno attivato una raccolta fondi attraverso la piattaforma GoFundme e l’hanno chiamata “Più vicini”. «L’obiettivo era riuscire ad acquistare cento tablet da distribuire alle terapie intensive degli ospedali Sacco, San Raffaele e Fiera Milano», dice Lucia. Al momento sono stati raccolti 2.945 euro grazie al contributo di amici, parenti e clienti del negozio di telefonia. «Con un piccolo contributo da parte di tanti – dicono – abbiamo raggiunto altri ospedali anche a Bergamo come l’Ospedale HUMANITAS ».
Cinque tablet consegnati al San Raffaele di Milano, cinque all’ASST Melegnano Martesana, altri cinque al Niguarda e dieci alla Fondazione Francesca Rava. La raccolta fondi “Più vicini” lanciata su GoFundMe da Lucia e Giorgio raccoglie i frutti della generosità di quanti hanno e desiderano contribuire, con una donazione, ad acquistare tablet destinati ai pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva e che non hanno l’opportunità di avere contatti con familiari e persone care.
La raccolta fondi è ancora attiva, per donare basta collegarsi qui