di Daniela Zanuso
In un mondo dominato dalle vicissitudini dei mercati, dove l’economia è diventata materia del quotidiano, un Paese che non crea competenze nei giovani è già perdente in partenza. E’ l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) a decretare la bocciatura in finanza degli studenti italiani, a seguito di una ricerca condotta su qualche migliaio di studenti quindicenni.
I risultati dell’Italia in materia di alfabetizzazione finanziaria sono inferiori alla media dei 15 Paesi ed economie dell’OCSE che hanno partecipato all’indagine. Penultimi, davanti solo alla Colombia e dietro a paesi come la Slovenia, Israele e la Croazia. Più di uno studente su cinque in Italia (21,7%) non riesce a raggiungere il livello di riferimento per le competenze di alfabetizzazione finanziaria. Solo il 2,1% degli studenti raggiunge il livello più alto nella scala PISA, un Programma di valutazione internazionale degli studenti. Ciò si verifica in modo particolare per gli studenti con alte competenze in matematica.
Gli studenti italiani hanno meno esperienza in materia di prodotti e servizi finanziari rispetto agli studenti degli altri Paesi dell’OCSE che hanno partecipato alla valutazione. Il 44% degli studenti italiani è titolare di un conto corrente o di una carta prepagata e il 49% guadagna soldi svolgendo un’attività lavorativa, in particolare fuori dagli orari scolastici
E’ vero che nel corso degli anni alcuni miglioramenti sono stati fatti, ma nonostante ciò, gli italiani non possiedono ancora competenze sufficienti su finanza, prodotti bancari, fatture e molto altro. La questione è ancora più delicata se, come considerato nell’indagine, per competenza finanziaria si intende anche la capacità per esempio di individuare truffe dietro a messaggi di posta elettronica o proposte d’acquisto create ad arte per attingere denaro dal cellulare o dalla carta di credito.
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