Trono di spade 7: la scacchiera è pronta per la partita finale

Trono di Spadedi Mattia Gelosa

Certe riflessioni ritengo sempre sia meglio farle a freddo, magari dopo alcuni confronti (leggasi chiacchiere da bar) con altri appassionati della saga in questione.

La domanda è la solita che impazza ormai sui forum e sul web: la 7° stagione de Il trono di spade ti è piaciuta?

La risposta a caldo è sostanzialmente un no, ma la riflessione mi sta portando a pensare che forse questa delusione nostra sia stata calcolata e stimata come necessaria dalla produzione: il pubblico della serie prodotta dalla HBO è aumentato di oltre il 30% e questo dato non può essere frutto del caso, specialmente se appunto ci troviamo davanti a una stagione fiacca e apparentemente mal confezionata.

Perchè questo dato è figlio di alcune scelte precise che hanno permesso di poter allargare il bacino di pubblico della serie, ossia la limitazione della violenza, del sesso, dei dialoghi, dei complicati intrighi di palazzo a fronte di trame più lineari e prevedibili e di ampi momenti di puro intrattenimento.

Se Il trono di spade tratto dai libri di Martin era una serie pensata per un pubblico preciso e ristretto, ora Jon Snow e la bella Madre dei Draghi sono al centro di un prodotto più pop.

L’operazione a livello di marketing e ascolti ha funzionato, ma a scadere è stata ovviamente la qualità dei singoli episodi e del complesso, sebbene si possa ancora sperare che questo calo fosse in qualche modo preventivato e servisse ad un solo scopo: avere ancora più budget a disposizione per un gran finale che ora si può permettere enormi momenti epici che accontentino i fan dell’intrattenimento, ma anche colpi di scena e una trama un po’ più di spessore per far tornare il sorriso ai vecchi fan.

Perchè alla fine dei giochi, la stagione sette ha messo in tavola parecchie carte interessanti: gli Estranei ora sono fortissimi e hanno persino un drago dalla loro parte; Cersei e Jamie hanno litigato e la fine del loro rapporto può compromettere la solidità del trono; Tyrion e Cersei si sono parlati, ma abbiamo visto solo uno spaccato del loro discorso, perchè dopo che il nano scopre che la sorella è incinta la regia ci mostra altri personaggi: è successo qualcosa in quel momento? Hanno concordato qualche strategia? L’occhiataccia del piccolo Lannister alla coppia Jon Snow- Daenerys mentre fa sesso fa pensare che stia tramando qualcosa e fa anche tornare ombre sul suo personaggio. D’altro canto, l’amore fra il Re del Nord e la distruttrice di catene creerà problemi non solo quando si scoprirà che sono zia e nipote, ma anche perchè ciò può togliere loro lucidità nella gestione delle battaglie.

Inoltre, Cersei farà il doppio gioco assieme a Theon e giocherà quindi armata di cattiveria e di astuzia, mentre ancora Daeny dimostra di essere di animo buono, sostanzialmente poco intelligente: ignorante in materia di storia, tradizioni e guerra, la “prima del suo nome” incappa nell’errore di farsi vedere al cospetto della rivale con solo due draghi su tre e la Regina capisce subito che qualcosa è andato storto relativamente al terzo mostro. Troppi gli indizi con cui gli autori ci fanno dubitare delle competenze della donna, tanto che potrebbe essere interessante capire se davvero lei sia in grado di avere ciò che vuole, perchè un buon cuore non basta se non si usa anche la giusta dose di testa.

Il dubbio dei dubbi è infine sul nord: la morte di Ditocorto, personaggio noiosissimo e ormai macchietta, cambia emotivamente poco alla storia, mentre ben più interessante sarebbe stato un reale dissidio fra le sorelle Stark. La risoluzione che tutto era un piano per incastrare il malcapitato è stata davvero mal scritta e ha anzi rotto una trama laterale che poteva mettere un po’ di pepe nel piattume di Grande Inverno, dove davvero ci si diverte di più a contare i fiocchi di neve che cadono che ad assistere alle vicende dei personaggi. E Bran? Un veggente che per ora vede solo a metà ed è per necessità di copione inespressivo, tanto per cambiare…Ci auguriamo anche che le lunghe fasi in cui abbiamo visto Arya allenarsi a catturare i volti non siano servite solo per lo shock iniziale, questo sì geniale, che potremmo chiamare delle “nozze rosse bis”.

E ancora, il ruolo di Samwell è finito qui? E come si comporteranno Jon e i suoi seguaci alla rivelazione sulla sua vera discendenza?

Attorno alla storyline principale ruota ormai un universo di personaggi che sono stati letteralmente presi e mal accantonati in questa stagione, come la coppia (che personalmente trovo irresistibile) Verme Grigio-Missandei, il cospiratore Varys, la rapita Yara Greyjoy, l’amazzone Brienne e il Mastino, il fedele dei fedeli Jorah e così via.

Averli fatti arrivare vivi fin qui vuol dire ora affrontare un grande bacino di storie e caratteri che hanno vicende che in qualche modo devono chiudersi nel gran finale che ci aspetta.

La serie HBO può e deve riservare per forza sorprese anche con costoro: visto lo stile del vero GOT, ci aspettiamo o che moriranno tragicamente, oppure che saranno protagonisti di importanti colpi di scena, o al massimo che avranno ruoli importanti e autorevoli per l’eventuale nuova gestione dei Sette Regni.

Per tirare le fila del discorso, possiamo dire che questa stagione ha mosso semplicemente le pedine: è vero, spesso male, con buchi di sceneggiatura e approssimazioni grossolane, ma almeno presenta una scacchiera dalla quale può iniziare una partita finale al cardiopalmo.

L’attesa sarà lunga, speriamo che la produzione ne faccia buon uso!

 

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