«Del teatro ho fatto tutti i mestieri: il facchino, il tecnico, l’amministratore, l’organizzatore, l’attacchino, l’attore per dieci anni e il regista per dodici. Di necessità virtù. Il teatro non è stata la mia vocazione, ma un caso. Avevo quindici anni quando è arrivato il 1968. Ho smesso di leggere. Ho cominciato a scrivere manifesti, volantini. Poi a parlare alle assemblee. È stato bello, soprattutto all’inizio. Se sono diventato quel che sono so di doverlo anche a quegli anni, nel bene e nel male. Ma ancora oggi mi trovo a disagio con chi li rimpiange. Un giorno, a uno spettacolo, ho visto un’attrice. Lo spettacolo non lo capivo, dell’attrice mi innamorai. Lì è iniziata la mia vita attuale e anche il mio lavoro attuale, confusi come mai avrei sperato. L’attrice era Cristina Crippa, mia moglie. Nell’ottobre del ’90 è nato Lucio, nostro figlio. La compagnia era il Teatro dell’Elfo, ancora oggi la mia tribù».
Parole che raccontano una vita, la sua vita. Sono le parole di Elio de Capitani, regista, attore, autore che entrando nel 1973 al Teatro dell’Elfo di Milano ne ha scritto la storia. In un racconto autobiografico che passa dall’aneddoto alla citazione, dal ricordo alla riflessione, l’attore e regista ci trasporta nel cuore di un’esperienza irripetibile: l’incontro con i grandi maestri del Teatro. L’artista e l’uomo, la formazione e le conquiste, viaggiando nei ricordi, nei racconti e nel senso di fare teatro. incontrerà il pubblico del Teatro Binario 7 di Monza venerdì 28 marzo, alle ore 21.00, con ingresso gratuito.
Si passeranno in rassegna gli spettacoli di Gabriele Salvadores, di cui de Capitani ne è stato protagonista per oltre dieci anni. Si racconterà della sua prima regia, e di quei provini lunghissimi che hanno messo insieme attori quali Paolo Rossi, Claudio Bisio e Antonio Catania. E così si arriva al 1983, quando Elio de Capitani diverrà regista stabile del teatro: una rivoluzione nello stile e nel repertorio con una linea di estrema attenzione alla drammaturgia contemporanea. Sogno di una notte di mezza estate; Un tram chiamato desiderio; Tango barbaro. Pier Paolo Pasolini, Albert Camus, William, Ariel Dorfmann, Rocco D’Onghia, Eschilo, Christopher Marlowe, Carlo Goldoni, Fassbinder, Giovanni Testori, Amélie Nothomb. Sino ad arrivare ad oggi.
Un incontro per conoscere un uomo che del teatro ha fatto la sua ragione di vita.
Per info (prenotazione non necessaria):
Teatro Binario 7 via Filippo Turati 8, Monza
[email protected] – tel. 0392027002 – www.teatrobinario7.it