Il Doposcuola è un servizio gratuito sorretto da numerosi volontari, che si trova a Monza, all’oratorio di san Biagio. È un luogo dove Amicizia, Compagnia, Dialogo, Sviluppo dell’Autonomia, Sviluppo della Responsabilità sono parole con l’iniziale maiuscola,
“le scriviamo così – afferma Cristina Mauri, responsabile del Doposcuola san Biagio e presidente di e-lab – perché vogliamo dare un risalto particolare a valori e contenuti, ma soprattutto perché siamo convinti che siano obiettivi perseguibili e realizzabili”.
L’amore per questi ragazzi è la motivazione principale con cui volontari, educatori, e figure professionali offrono un prezioso sostegno educativo, sostegno che si concretizza nel fare i compiti, nel dialogo e nell’ascolto. Un amore che si traduce in aiuto e appoggio, gradienti indispensabili alla crescita.
Alla domanda “perché, ad oggi, fai il volontario al Doposcuola di San Biagio?” i volontari rispondono:
Gianna, pensionata: da una esperienza personale. A scuola una supplente “mi ha visto” e la mia vita di studentessa è migliorata. Voglio “vedere” il ragazzino che seguo
Daniele, studente: l’anno scorso mi hanno mandato gli Scout, quest’anno vengo per i fatti miei. Mi fa sentire bene se riesco a cambiare le prospettive di un ragazzo e ad instaurare un rapporto di fiducia. Quando vengo mi alleno a migliorare me stesso: non è facile esprimersi in modo chiaro e semplice per farmi capire. È una sfida.
Daniela, casalinga: esco dal mio tran-tran quotidiano e vado verso una realtà diversa. Mi piace vedere che i bambini mi vogliono bene. Ho capito che nei momenti difficili non serve arrabbiarsi, è più utile gratificare N. per quello che sa fare.
Cristina, lavoratrice: è uno spazio tutto mio, diverso. Qualcosa che costruisco con un bambino. Mi calma molto l’ansia, mi distende. Mi sento apprezzata. È bello quando gli insegnanti mi sostengono, sia con compiti facilitati, sia con gratificazioni quando L. riesce in qualcosa.
Benedetta, studentessa: mi sentivo egoista, volevo fare per gli altri. Ho imparato tanto da quello che mi porta la ragazzina, soprattutto mette in ordine di priorità i miei problemi: i suoi sono così grossi che ho ridimensionato i miei.
Fare il volontario è un’esperienza unica. Si “riceve” molto di più di quel che si è donato. I ragazzi sono fantastici: danno amore, gioia di vivere cento volte di più di quel che si è dato. Ai volontari è offerto un itinerario di formazione e una preventiva selezione. Se si desidera provare questa esperienza ci si può rivolgere direttamente al Doposcuola, a [email protected] , oppure telefonare al 349 183 2984
“Anche le famiglie sono coinvolte nel processo educativo – prosegue Cristina – a loro è offerto sostegno alla genitorialità attraverso: incontri programmati, mediazione nei colloqui con insegnanti, avvicinamento ai Servizi Sociali, possibilità di supporto economico in collaborazione con la San Vincenzo, partecipazione a pranzi e merende, spazio “riservato alle mamme” un luogo di scambio e conversazione molto apprezzato dalle signore.”
Il Doposcuola san Biagio è cresciuto tantissimo sia in utenti sia in volontari. Una crescita che ha comportato anche nuove problematiche come la gestione delle risorse umane e il reperimento e il sostegno dei volontari, trattenere gli operatori per mantenere costanza di servizio, trovare il tempo per studiare nuovi progetti, sperimentare le innovazioni.
“La dimensione del Doposcuola, inoltre, – conclude Cristina – comporta un aggravio dei costi che è pari a circa 50.000,00 euro annui. Nella nostra prima raccolta fondi come associazione, una serata con apericena avvenuta in gennaio, abbiamo chiesto di sostenere i costi di mantenimento per un ragazzo durante il periodo di un anno scolastico. Grazie a coloro che hanno donato, abbiamo sentito l’importanza della solidarietà, il sostegno e l’affetto per questa avventura che, oltre ai volontari, richiede figure professionali, educatori, psicologi che devono essere necessariamente retribuiti.
Come dice il logo di e-lab chiediamo in sostanza di seguire … la Freccia perché come afferma Kahlil Gibran
‹‹…voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti. L’arciere mira al bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le frecce possano andare veloci e lontane. Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell’Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l’arco che rimane saldo.››”
Fabrizio Annaro