di Francesca Radaelli
Una ciclabile verde di 15 km, una green way metropolitana. Anzi un vero e proprio parco lineare per collegare Monza e Milano. Per ridurre il traffico, migliorare la qualità dell’aria e aumentare il valore degli immobili e delle attività commerciali sul percorso.
L’idea è di Bikenomist, società specializzata in comunicazione, formazione e consulenza sui temi della bicicletta. editrice del portale Bikeitalia.it. La proposta di intervento di riqualificazione urbana, denominato MIMO, iniziali dei nomi delle due città, è stata presentata lo scorso mercoledì 22 gennaio.
L’obiettivo è semplice: rimuovere asfalto e automobili per lasciare spazio ad alberature, prati fioriti, piste ciclabili e corsie preferenziali per il trasporto pubblico.
“Cambiamenti climatici e inquinamento dell’aria sono le grandi sfide che stanno affrontando le città della Pianura Padana. Per risolvere il problema occorre un modello di città diverso da quello che lo ha causato”, ha detto Paolo Pinzuti, ceo di Bikenomist illustrando il progetto.
Il progetto si ispira al parco lineare del Turia di Valencia, che dopo la deviazione del fiume omonimo è stato trasformato in un’arteria di mobilità attiva.
Bikenomist insieme allo studio Montieri-Macchi che ha collaborato al progetto, ha individuato come via di riferimento Viale Sarca a Milano.
Secondo gli studi dei promotori, la greenway MIMO potrebbe cambiare radicalmente la vita di oltre 75mila persone residenti nel territorio. Ci sarebbero 20mila automobili in meno ogni giorno sull’asse Milano – Sesto S. Giovanni – Monza e Monza – Sesto San Giovanni – Milano. I 5mila alberi da piantumarsi lungo il percorso garantirebbero la riduzione delle temperature di circa 3° C degli edifici lungo il percorso e una capacità di assorbire circa mille tonnellate di CO2/anno.Non solo. Secondo Bikenomist, il patrimonio immobiliare potrebbe aumentare il proprio valore tra il 12% e il 23%. E sulla base di operazioni analoghe svolte in altre città del mondo, si stima che le attività commerciali situate lungo il percorso potrebbero aumentare il proprio giro di affari di una quota compresa tra il 35% e il 55% grazie all’aumento dei flussi e alla nuova attrattività di aree oggi marginali.
“Vogliamo considerare MIMO un progetto open source”, sottolinea Pinzuti, “ovvero aperto al contributo di tutti coloro che sognano di trasformare la città metropolitana di Milano in un luogo con un’alta qualità della vita anche al di fuori del centro storico”.
3 febbraio 2020