Caravaggio ritorna alla Reggia di Monza

caravaggio2016_17Un mese di tempo per ammirare una nuova straordinaria opera di uno dei pittori più discussi, amati e detestati del suo tempo: Michelangelo Merisi, figlio del Marchese di Caravaggio da cui prende il soprannome.

La Reggia di Monza prosegue nel progetto inaugurato lo scorso anno quando, di questi tempi, il Serrone aveva ospitato un’altra opera del pittore seicentesco: San Francesco in meditazione.

Quest’anno la scelta è ricaduta su La flagellazione di Cristo che è uno degli esiti più importanti della produzione napoletana di Caravaggio. Il valore del prestito è grandissimo se si pensa che l’opera è architrave del percorso della straordinaria stagione della pittura napoletana del Seicento.


“Per il secondo anno consecutivo riusciamo a donare un’opera di grande pregio alla cittadinanza e a tutti coloro che lo vorranno – afferma il Sindaco.  L’opera, che è uno dei tesori più preziosi del  Museo di Capodimonte , inaugura una ricca stagione che proseguirà con l’unica presenza esterna della Triennale ad aprile e con una grande mostra sul volo che sarà presente a Villa Mirabello”.

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“Caravaggio è stato un uomo che ha conosciuto la violenza – afferma Monsignor Provasi  presente alla conferenza stampa – e forse proprio per questo è riuscito a dare un’anima ad un’opera che parla di dramma, ma anche di luce”.

La mostra si sviluppa in tre sale: la prima dove un video ci introduce all’opera  e alle vicende legate alla sua realizzazione ; la seconda dove un pannello ci aiuta a ricostruire gli ultimi sei anni della vita dell’artista, e l’ultima che contiene l’opera , un Cristo legato alla colonna e tre figure di aguzzini intorno a lui.

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I contrasti netti di luci e ombre mettono in risalto il corpo di Cristo, che è il  punto più luminoso dell’opera. Il corpo mostra un movimento di torsione in una posa rassegnata e patetica,  in netto contrasto con le figure dei carnefici rigide e cupe intorno a lui. I volumi dei corpi prendono quasi tutto lo spazio dell’opera.  L’insieme rimanda ad un profondo senso di tragedia e di rassegnazione di fronte all’ineluttabilità della sofferenza e della morte.


Il progetto, del Consorzio Villa reale e Parco di Monza e de ”Il Cittadino”, è di portare,  ogni anno nel periodo pasquale  e gratuitamente al pubblico,  un capolavoro del vasto patrimonio storico-artistico del nostro Paese. Il lungo elenco di partner, (tra cui il FEC proprietario dell’opera) che hanno sostenuto il progetto o concesso il patrocinio e l’importante numero di sponsor, hanno contribuito sia  alla buona riuscita della mostra sia a far tornare i conti.

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L’opera sarà esposta nel salone delle feste, al primo piano nobile della Villa reale fino  a domenica 17 aprile. Un consiglio: non perdetela.

Daniela Zanuso

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