Una vita piena di SLAncio

luigi-slancio43wdi Luigi Picheca

Noi che abbiamo trovato accoglimento nella struttura realizzata con passione dal team Progetto SLAncio e dal direttore Roberto Mauri, sappiamo cosa rappresenti questa isola felice per tutti noi e per le nostre famiglie.

Un approdo che ci ha indubbiamente aiutato a ritrovare il sorriso e la voglia di vivere perché, grazie al buon trattamento che riceviamo da chi si prende quotidianamente cura di noi, siamo tornati ad essere delle persone.

Questo trattamento è il frutto della consapevolezza da parte dei nostri responsabili di considerarci persone e  di offrirci  dignità nelle piccole e nelle grandi cose! Ci riservano assistenza e cure con personale adeguatamente preparato che ci tratta come se fossimo i loro genitori, i loro fratelli o i loro nipoti. Una bella realtà davvero!

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Inoltre si stabilisce sempre una certa familiarità tra noi, i nostri cari e gli operatori sanitari che non imbarazza nessuno, anzi, ci fa convivere meglio. La modernità della struttura, dotata di ampi spazi comuni, di ogni comfort rende tutto molto accogliente e molto ospitale.

Abbiamo avuto anche il piacere che vari artisti abbiano arricchito con le loro opere le nosre stanze e i nostri ambienti. Parlo del Gruppo Koiné e degli allievi della scuola d’arte di Pesaro, guidati dal prof. Aldo Bottoli, che hanno realizzato opere che ci fanno riflettere, sognare e che risvegliano la nostra fantasia.

Noi siamo dei malati la cui speranza di guarire grazie ad un farmaco miracoloso è ridotta al lumicino, qui, però a Progetto SLAncio possiamo trovare assistenza e serenità. Quale cura migliore possiamo desiderare?

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Ringrazio tutti gli artisti, Maria Grazia Cucinotta in particolare, per averci offerto la loro disponibilità per la raccolta fondi, una pratica necessaria per abbattere gli alti costi di realizzazione e di mantenimento di questa struttura che rappresenta una preziosa opera  sul piano sociale, del nostro territorio e che offre lavoro a persone che giungono qui da tante regioni d’Italia.

Luigi Picheca

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