di Francesca Radaelli
Non solo giovani maschi adulti, ma anche donne e, soprattutto, bambini. Secondo quanto dichiarato dall’Unicef all’agenzia di stampa AFP quasi il 60% dei rifugiati e migranti che arrivano in Macedonia dalla Grecia attraversando il mar Mediterraneo è composto da bambini e donne. Più di un terzo (il 36%) di quanti giungono sulle coste europee ha meno di 18 anni d’età e Sarah Crowe, portavoce dell’associazione, fa notare come i minori, assieme alle donne, rappresentino per la prima volta la maggioranza. Mentre giunge la notizia della sospensione dei colloqui di Ginevra sulla Siria, l’Unicef rileva come proprio da questo paese – così come da Iraq e Afghanistan – proviene la gran parte dei piccoli migranti, profughi di guerra. Se nel giugno 2015 i bambini erano il 10% dei migranti in arrivo sulle coste europee, ora invece il numero di minori che giungono in Europa potrebbe essere ancora maggiore, in quanto, come rileva l’Unicef, molti adolescenti non rivelano la loro vera età sino a quando non arrivano alla loro destinazione”. L’associazione non conosce il numero globale in Europa dei bambini non accompagnati, ma rende noto che nella sola Germania nel corso del 2015 sono arrivati ben 300.000 minori.
Nell’ambito dell’Appello umanitario 2016 per l’infanzia, l’Unicef ha voluto dunque lanciare una specifica richiesta per fronteggiare la crisi dei minori rifugiati e migranti in Europa. Nel 2016, annuncia l’associazione, saranno necessari 30.822.000 dollari per i bisogni umanitari di 447.000 bambini e donne profughi in Europa, di cui una parte (9 milioni) immediatamente necessari per fronteggiare le necessità dei primi sei mesi dell’anno.
In particolare, nel corso dell’anno l’UNICEF mira a fornire assistenza ai governi di Croazia, Serbia, Slovenia e repubblica ex-jugoslava di Macedonia.
Nei paesi balcanici il progetto Unicef prevede che 100.000 bambini beneficeranno di una serie standard di interventi (“Spazi a misura di bambino” per attività ricreative e assistenza psicologica e Centri materno-infantili per l’assistenza nutrizionale di neonati e bambini piccoli) presso i centri di accoglienza attivi in ciascuno dei quattro paesi balcanici. In particolare, si stima che saranno circa 30.000 i bambini che riceveranno assistenza nei Centri materno-infantili in ciascuno dei quattro paesi.
Verranno avviati progetti specifici anche in Turchia, con la protezione di 2.000 bambini in condizioni di particolare vulnerabilità e in Grecia, dove 100.000 bambini riceveranno assistenza negli “Spazi a misura di bambino” e nei Centri materno-infantili.
Francesca Radaelli