di Francesca Milazzo –
Una visione lirica della natura, accompagnata dalla leggerezza del pennello tanto da rendere rarefatta e immateriale la visione. Era questa la cifra dei pittori Scapigliati, movimento artistico e letterario che a Milano, ma più in generale in Lombardia e poi nell’ Italia del nord, si sviluppò a partire dal 1860.
Un movimento anti-accademico, ribelle alle regole, ostile al buonsenso borghese. Di loro e della loro pittura si torna a parlare al Museo del Paesaggio di Verbania, in una mostra curata dalla storica dell’arte Elena Pontiggia e da Lucia Molino, responsabile della Collezione Cariplo (fino al 30 settembre 2018). La rassegna propone una cinquantina di opere dedicate al paesaggio. Si parte dagli artisti Scapigliati per poi proseguire nel tempo affrontando altre stagioni artistiche successive a quel movimento.
La rassegna, infatti, è divisa in tre sezioni: Scapigliatura, divisionismo, naturalismo, la prima. Artisti del Novecento Italiano, la seconda e, infine, Oltre il Novecento. Svela l’incanto di circa cinquanta tele – tra cui dipinti di Daniele Ranzoni, Francesco Gnecchi, Lorenzo Gignous, Emilio Gola, Mosè Bianchi, Carlo Fornara, Ottone Rosai, Filippo De Pisis, Arturo Tosi, Umberto Lilloni – provenienti dalle Raccolte d’arte della Fondazione Cariplo, del Museo del Paesaggio di Verbania e da collezioni private.
Un suggestivo e affascinante viaggio tra capolavori d’arte di fine Ottocento alla prima metà del Novecento, che si snoda lungo scenari di grande poesia, bellezza e colori, per indagare il rapporto senza tempo tra uomo e natura. Nomi noti e non. Dipinti da ammirare sulle sponde suggestive del lago Maggiore.