La Redazione
Continua la battaglia di Amnesty International Italia sulla vicenda di Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano torturato e ucciso tra gennaio e febbraio 2016. Amnesty chiede nuovamente al governo italiano quali passi avanti siano stati fatti verso la verità dopo il ritorno nell’agosto scorso dell’ambasciatore al Cairo, Giampaolo Cantini.
Proprio per questo, Amnesty International Italia che, lo ricordiamo, è un’organizzazione non governativa impegnata nella difesa dei diritti umani, ha lanciato una petizione. Ecco dove trovarla
Per chiedere “Verità per Giulio Regeni”:
Per meglio comprendere il senso della petizione, Amnesty ha inviato in redazione questo comunicato che pubblichiamo volentieri.
Alla scadenza del secondo mese dal ritorno dell’ambasciatore italiano al Cairo, e dalla conseguente normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Italia ed Egitto, il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi è tornato a chiedere al primo ministro Gentiloni e al ministro degli Esteri Alfano “se vi siano novità relative alla ricerca della verità sull’uccisione di Giulio Regeni“.Tali novità, sotto forma di “passi avanti” nella collaborazione della procura del Cairo con quella di Roma, erano state annunciate dal governo sia il 14 agosto in occasione dell’ufficializzazione del ritorno dell’ambasciatore sia successivamente come sviluppo positivo di tale decisione.Marchesi ha inoltre chiesto al governo di sapere come l’Italia abbia risposto alla convocazione del suo ambasciatore – e di quelli di Canada, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito – da parte del ministero degli Esteri egiziano per esprimere profonda indignazione per una “interferenza inaccettabile ed evidente”, ossia aver espresso preoccupazione per la sorte dell’avvocato per i diritti umani Ibrahim Metwally, detenuto da metà settembre.Infine, Marchesi ha sollecitato il governo a condividere notizie sulla figura di supporto tecnico alle indagini sulla tortura e l’uccisione di Giulio Regeni. Tale figura, di cui era stato dato annuncio dalla Farnesina il 14 agosto, contestualmente a quello del ritorno dell’ambasciatore ai Cairo, non risulta presente al Cairo e presumibilmente neanche ancora nominata. Come in occasione della prima lettera, Marchesi ha informato il governo che Amnesty International Italia continuerà a chiedere verità per Giulio Regeni e a monitorare con scadenza mensile i progressi realizzati, nell’auspicio di ricevere buone notizie.