Il racconto che vi proponiamo questa settimana è di fantascienza. Si tratta di “Un viaggio su Marte, un’avventura straordinaria”, scritto da Claudio Messa. Un racconto emozionante ed avvincente. Claudio Messa è redattore del magazine Scriveresistere – www.scriveresistere.it la prima rivista al mondo scritta con gli occhi, un progetto della Cooperativa La Meridiana. Buona lettura.
Un giorno si presenta il dottor M. e mi dice: “stanno organizzando un viaggio su Marte con essere umani, hanno deciso di portare un malato di SLA, per sperimentare gli effetti collaterali, vuoi che ti iscrivo?”.
“Certo che SI!”
“Non si sa se tornerai vivo. È come vincere la lotteria”
Rispondo: “è un valido modo per morire, quindi iscrivermi”.
Dopo tre mesi giunge la risposta dalla Nasa. Il dottore M. entra nelle stanza, è un po’ agitato, e mi dice: “Hai vinto! Parti per Marte, arriverà un’ infermiera dall’America per conoscerti e prendere visione delle tue problematiche”.
L’indomani si presenta un’infermiera. Capisce subito che il mio inglese è scarso, quindi decide di insegnarmi le basi che usano gli astronauti.
Dopo tre settimane posso fare una conversazione anche complicata e lei dice “Domani partiremo per la NASA”.
Il mio cuore batte forte per l’emozione!
Ci sono anche Fabiola e Michela, che hanno deciso si venire negli USA per salutarmi: il biglietto aereo e l’alloggio per quattro mesi è pagato dal Presidente degli Stati Uniti!
Arrivati alla NASA l’addestramento inizia in piscina, il mio casco, dotato di un algoritmo in grado di imparare e di memorizzare il mio modo di comunicare e tradurlo in voce o in parola. mi permette di parlare con gli altri astronauti. Grazie al mio puntatore oculare, è sufficiente che guardo le frasi per poter agevolmente comunicare con gli altri astronauti e con il personale della NASA.
Finito l’addestramento, è prevista una breve cerimonia, quindi, saluto Fabiola e Michela e prometto loro che ce la metterò tutta per non morire!
Come sempre si parte per la stazione internazionale così, dopo i saluti, ci imbrachiamo per la Russia.
Arrivati in Russia, salutiamo la statua di Gagarin, il primo uomo che ha viaggiato nello spazio. Un omaggio dovuto. Il giorno dopo partiremo per la straordinaria avventura. Alle ore 13 in punto saliremo sul razzo che ci porterà sulla nave spaziale, la nostra casa per i prossimi sei mesi di viaggio verso Marte.
Il viaggio consiste in 6 mesi di andata, un anno di sosta sul pianeta rosso e altri 6 mesi di viaggio per il ritorno.
Il giorno della partenza tutto il mondo è collegato in diretta TV. SI PARTE!
È andato tutto ok, non siamo esplosi, però il lancio è stato più duro di quello vissuto in addestramento, almeno per me: la spinta e la forza dei motori è stata così forte che per poco non sono svenuto.
prima di intraprendere il viaggio per Marte è prevista l’aggancio alla stazione spaziale orbitante: Stupenda! Tante volte l’ho immaginata nei miei sogni ma vederla nella realtà è stato molto più bello!
Fluttuiamo, quindi, come uccelli nel cielo, come pesci nell’oceano. Non mi hanno messo sulla carrozzina e due infermiere mi spingevano nella giusta posizione. Conosciamo i componenti dell’equipaggio che vivevano temporaneamente nella stazione e qualcuno ha deciso di fare una foto a tutti noi, oppure, non so, è stata la NASA ad ordinare di fare questa foto e mandarla a loro, cosi tutti i giornali e i telegiornali la potevano mostrare al mondo.
Poco dopo abbiamo cenato. Il mio pasto era diverso dal solito rispetto a quello che consumavo in struttura, dove ero ricoverato, a causa della SLA. Adesso il mio pasto consiste in 3 siringhe speciali, molto grandi.
Dopo aver mangiato tutti ci siamo diretti alla nave spaziale, la nostra casa che ci ospiterà durante il viaggio.
Alle ore 23 ci siamo staccati dalla stazione spaziale e siamo partiti per il lungo viaggio. Eravamo tutti stremati per cui siamo andati subito a letto. Il letto era verticale per evitare di respirare anidride carbonica, ma per me era indifferente.
Il viaggio è stato noioso perché non potevo usare il mio Mac e studiare, leggere e guardare i miei film, allora ho chiesto ad un astronauta Russo di insegnarmi la sua lingua quando aveva tempo e mi ha detto “ конечно, это честь для меня”, che vuole dire “certo è un onore per me”.
Ero felice della sua risposta.
Finalmente arrivati siamo stati fatti salire su una nuova navicella che era in grado di atterrare sul pianeta Marte e per portare a bordo tutte le nostre attrezzature ha dovuto fare ben 26 viaggi!
La prima cosa che abbiamo fatto è stata montare l’habitat, la nostra casa su Marte. Io, sulla mia carrozzina progettata apposta dalla NASA per il pianeta rosso, guardavo l’orizzonte del pianeta: un panorama da mozzafiato, peccato che non c’è vita sullo splendido Marte.
Ci sono voluti quattro giorni per finire di allestire l’habitat e in quei giorni ho dormito sulla mia comoda carrozzina.
Completato l’habitat, abbiamo avuto a disposizione le nostre stanze con veri letti, la doccia, cibo e bottiglie per bere.
Dopo pochi giorni mi sono accorto che riuscivo a muovere le dita delle mani. Il dottore, che era anche chirurgo, disse che era causato dai raggi cosmici, specialmente dai raggi beta e gamma.
Sulla Terra non è possibile che ci investano, perché il suo nucleo è composto di lava ricca di tutti i metalli del pianeta terrestre, mentre su Marte il nucleo si è solidificato da milioni di anni.
Dopo sei mesi sono riuscito a camminare perfettamente e a correre, così ho iniziato a fare un po’ di pesi nella nostra palestra, e dopo una settimana il chirurgo mi ha operato per levarmi il respiratore dalla trachea, perché finalmente potevo mangiare di nuovo. E’ fantastico dopo più di 18 anni, sono guarito dalla SLA!
La cosa fu comunicata alla NASA e mi scattarono varie foto mentre correvo in palestra e facevo pesi per rafforzare i muscoli, ma la mia foto preferita è stata la prima camminata su Marte.
I raggi cosmici, oltre a guarirmi, mi hanno reso più intelligente, tanto da imparare facilmente sette lingue. Per questo decisi che al ritorno mi sarei laureato. Dopo un anno la nostra avventura su Marte era finita e siamo partiti per il lungo viaggio di ritorno verso la Terra.
(continua)