Volare non basta

di Giacomo Orlandini

Lo scorso 27 aprile, nel comune piemontese di Beinasco, la quattordicenne Great Nnachi ha stabilito il record italiano femminile di salto con l’asta outdoor nella categoria cadette con una misura di 3 metri e 70 centimetri. Great  ha superato nettamente il precedente record di 3 metri e 60 centimetri e sulla carta si tratta indubbiamente del primato italiano per quella categoria giovanile.

Per la Federazione Italiana di Atletica Leggera (Fidal), tuttavia, non può ancora essere considerato tale perché Great, nata a Torino da genitori nigeriani regolarmente residenti, non possiede ancora la cittadinanza italiana. Per i documenti ufficiali dovrà aspettare di compiere i diciotto anni. Solo allora sarà considerata a tutti gli effetti italiana. “Ci sono rimasta male che il mio record non venga riconosciuto. Non è giusto che me l’abbiano tolto, ma me l’aspettavo. So di non essere italiana” dice lei.

La vicenda risulta controversa anche per la stessa Fidal, che ha dichiarato che nel prossimo consiglio federale, previsto per il 24 maggio, ci sarà all’ordine del giorno proprio l’interpretazione del cosiddetto “Ius soli” sportivo. Dal 20 gennaio 2016 esiste infatti una legge che permette ai minori stranieri di essere tesserati presso le federazioni sportive e gareggiare regolarmente con le loro società. La legge è rivolta a tutti i minori che risiedono regolarmente sul territorio “almeno dal compimento del decimo anno di età”. Per loro è prevista l’iscrizione alle federazioni con le stesse procedure usate per il tesseramento dei cittadini italiani, ma sul riconoscimento dei loro record, non c’è chiarezza. La giovane atleta si è tesserata con il CUS Torino tre anni fa, a seguito dell’interessamento del suo insegnante di ginnastica delle scuole medie Cosimo Rapallo che voleva che Great partecipasse alle gare.


Quella di Great è una storia in salita. Il papà è scomparso quando aveva solo cinque anni e possiamo solo immaginare le difficoltà della mamma. “Mio padre lavorava alla Fiat quando è morto; mia madre era molto triste e io l’ho aiutata facendo un po’ da mamma al mio fratellino. Adesso però abbiamo superato le difficoltà e in casa stiamo tutti bene” dice Great, che beneficia dell’aiuto del Cus Torino e di alcuni amici. E la scuola? Dopo le medie, Great ha iniziato a frequentare con entusiasmo la prima superiore all’Istituto Primo Levi, liceo delle scienze applicate con indirizzo sportivo.

Quando l’ho vista la prima volta, tre anni fa, era scoordinata, ma il talento era palese: io ho allenato gente fortissima, ma Great ha qualcosa in più” certifica un esperto assoluto come il suo allenatore Luciano Gemello, il numero uno fra i personal trainer italiani. “Tecnicamente è ancora all’inizio, ma è una ragazza che ha le potenzialità per diventare un fenomeno e per le qualità morali che ha, meriterebbe di vincere un’Olimpiade”. La piccola Great ringrazia così: “Luciano è una persona fantastica, per me è come un secondo padre, mi dà la forza di allenarmi, di far fatica, di crescere. E volare lassù è una sensazione fantastica che in pochi possono provare”.

Great, in attesa di ottenere il passaporto italiano, ha già conquistato un titolo tricolore. “È stato lo scorso ottobre a Rieti, e quella è stata la mia più grande soddisfazione”. Quella gara le è valsa il titolo assoluto Cadetti che però è solo un punto di partenza.

Il mio sogno? Come tutti gli atleti anch’io vorrei partecipare alle Olimpiadi. E poi mi piace vincere e soprattutto non mollare mai. Tutti i miei amici mi spingono a dare il massimo e a provare ad andare sempre più su”.

Il record mondiale categoria Cadette è ancora lontano: 3.91m, ma da tre anni i suoi risultati nel salto con l’asta sono in continuo miglioramento. “Quando sto per saltare chiudo gli occhi e mi batte forte il cuore – confida – mi sembra davvero di volare”. E allora perché tarparle le ali?

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