di Luigi Picheca
Chissà da quanto tempo l’uomo, osservando gli uccelli che si liberavano abilmente in volo, ha desiderato imitarli! Eppure ci sono voluti millenni prima che Leonardo da Vinci studiasse seriamente il volo dei pennuti e cercasse di realizzare vere macchine volanti.
La mitologia ci tramanda che Icaro, figlio di Dedalo, famoso inventore greco, riuscì a levarsi in volo grazie a delle ali costruite dal padre con penne tenute insieme dalla cera. Queste improbabili appendici permisero a Icaro di levarsi in volo ma la sua incautela lo portò ad alzarsi talmente in alto che il calore del sole sciolse la cera facendolo precipitare.
Questa è solo una leggenda, in realtà l’uomo ci mise molti secoli prima di riuscire a costruire quelle macchine che gli permettesero di alzarsi da terra con una certa sicurezza. I primi a costruire palloni in grado di staccarsi dal suolo, furono i fratelli Mongolfier.
Purtroppo le mongolfiere non erano pilotabili e molto spesso finivano in balìa dei venti. Poi toccò al dirigibile sfidare i cieli con maggiori capacità di essere guidati su rotte desiderate, grazie ai motori e all’applicazione dei timoni. Il grande salto ci fu quando si potè installare, sopra i primi veri aeroplani, il motore a scoppio.
Questo permise di conquistare veramente i cieli con macchine pesanti e di poter pilotare apparecchi sempre più agili ed affidabili. Gli aerei furono utilizzati durante la prima guerra mondiale e vennero così migliorate le doti di affidabilità dei velivoli. Fu dopo la seconda guerra mondiale che l’aeroplano si impose come veicolo commerciale e successivamente anche come trasporto passeggeri, aprendosi la strada verso un trasporto di massa.
La costruzione dei razzi ha poi permesso di conquistare lo Spazio e la Luna, consentendo di sviluppare quella rete di satelliti che ci permettono di usare le telecomunicazioni.
Luigi Picheca