di Francesca Radaelli
Il 25 settembre 1827 a New Albany, nel Mississippi, nasce William Falkner. Dopo aver inserito una ‘u’ nel proprio cognome, arriverà a conquistare il premio Nobel per la letteratura.
Tra gli amici con cui è solito passare le serate da ragazzo, tra molto vino e lunghe chiacchierate, c’è lo scrittore Sherwood Anderson, già celebre all’epoca. “Bel mestiere quello dello scrittore”, pensa il giovane William osservandolo. “La mattina lavori, il pomeriggio correggi un po’ e prima di cena sei libero di andare ad ubriacarti con gli amici”. E allora annuncia all’amico Anderson che ha deciso di darsi alla scrittura anche lui. Per tutta risposta, Sherwood sparisce, tra gli amici nessuno lo vede più per quasi un mese. La ragione? È terrorizzato all’idea di dover incontrare un altro scrittore tra i suoi amici.
Dopo avergli promesso che non gli avrebbe mai parlato di letteratura, però, Faulkner riesce a ottenere proprio tramite Sherwood che la sua prima opera, ‘Soldier’s pay’, ‘La paga del soldato’, venga pubblicata.
Negli anni precedenti William ha sbarcato il lunario lavorando in un fabbrica di armi: è qui che per via di un errore di stampa, il suo nome viene per la prima volta trasformato da Falkner in Faulkner. A William evidentemente piace e decide di mantenerlo. Anzi visto che suona più ‘british’, decide di sfruttarlo per essere ammesso nell’accademia aeronautica britannica Royal Air Force in Canada, falsificando tra l’altro anche la data e il luogo di nascita e anche… la propria altezza in centimetri! Viene ammesso, ma la guerra termina prima che il suo addestramento finisca, ottenendo comunque il brevetto di sottotenente ad honorem. In seguito, a Oxford, la città in cui passerà gran parte della sua vita, si impiega presso un ufficio postale. Non certo un impiegato modello uno che non consegna le riviste agli abbonati finché non ha finito di leggerle e passa gran parte dell’orario di lavoro a scrivere novelle!
Proprio di Oxford e del Mississippi d’altronde parlano i romanzi più celebri dello scrittore. È stato proprio l’amico Anderson a porlo sulla buona strada, suggerendogli di scrivere di ciò che conosceva, ma Faulkner decide di trasporre la sua terra, la storia della sua famiglia, le caratteristiche di alcuni suoi concittadini in un mondo immaginario: è la mitica contea Yoknapatawpha in cui sono ambientati L’urlo e il furore, Mentre morivo, Luce d’agosto, Assalonne, Assalonne!, Bandiere nella polvere. Il profondo Sud, la crisi dell’area e dei valori dei suoi abitanti dopo la guerra di Secessione fanno da sfondo e cornice alle storie intense, ricche di pathos e spesso tragiche raccontate da Faulkner. Un mondo in rovina, quello dei bianchi e dei neri del Sud, un mondo sconfitto, in decadenza non solo economica ma anche spirituale, che è ormai sopraffatto dall’avanzata degli yankee del nord, dell’affarismo e della corruzione.
Sopraffatto invece dall’alcolismo, Faulkner muore nel 1962, dopo aver lavorato anche per il cinema a Hollywood e aver ottenuto nel 1949 il premio Nobel per la Letteratura.
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