“Le grandi svolte sono il risultato di mille svolte quotidiane”, ha affermato il filosofo Roberto Mancini. Paolo Cacciari racconta in questo libro 101 buone prassi di economia solidale e di buen vivir, dall’agricoltura alla finanza, dall’urbanistica alla salute: per la prima volta
una raccolta così ampia – curatissima e aggiornata – di progetti da tutta Italia, capaci di scardinare dal profondo, sia pure a livello locale, il sistema fondato sul “capitale”. Perché propongono un modello differente, fatto di responsabilità, collaborazione e sobrietà.
“A ben guardare le 101 piccole rivoluzioni sono un racconto di pratiche non conformiste – afferma Aldo Bonomi, sociologo, esperto conoscitore delle dinamiche sociali, antropologiche ed economiche dello sviluppo territoriale – Questo è un libro non conformista. Le tesi di Cacciari sono radicali, mettendo in guardia anche dalla temperata versione socialdemocratica dello “sviluppo sostenibile”. Ma proprio per questo, più che un libro utopico sul post capitalismo che verrà, tesi che caratterizza l’introduzione, è un testo di racconto sociale, anzi, del post sociale che viene avanti. Intendendosi con quel post non un di meno, ma un di più di sociale eterotopico e possibile. Un tentativo, per dirla con Claudio Napoleoni, di mettere in mezzo tra un’economia e una politica sempre più imbelle e subordinata (nel governare e controllare i flussi), un di più di società, un tentativo di fare società, recuperando il vecchio adagio novecentesco del primato della società, sull’economia e sulla politica. Il fare società è quindi una lenta e lunga marcia […] Una narrazione che riconnette e mette assieme ciò che i flussi hanno smembrato e disperso. Lavorando su due parole-chiave, non conformiste all’epoca dei flussi: comunità e rappresentanza.
E aggiunge: “Il punto centrale è che viviamo la fine di un’epoca, quella del capitalismo democratico basato sul grande patto sociale tra capitale e lavoro. Non c’è nessuna nostalgia nel racconto e nell’introduzione di questo libro, si guarda alle tracce di speranza, alla società che viene. Partendo dalla terra, dal territorio e dai tanti casi di altra economia e di rete di solidarietà, che supportano la tenuta dell’ecosistema. Non a caso, il testo più citato è l’enciclica Laudato si’ di papa Bergoglio. Ma per fare ciò occorre ripartire dal fare comunità; il passaggio necessario è ripensare il concetto di comunità che spesso sta sullo sfondo delle tante piccole rivoluzioni raccontate”.