14 novembre: giornata mondiale del diabete

diabete-87_640Il 14 novembre si celebra la giornata mondiale del diabete, malattia che origina da un difettoso utilizzo dei carboidrati da parte di determinati tessuti dell’organismo, che porta a uno stato di iperglicemia, ovvero a un innalzamento del livello di glucosio nel sangue.

Uno stile di vita sano, abbinato a una corretta alimentazione e a una vita poco sedentaria, ci permette di prevenire il diabete. Se la vostra glicemia risulta un po’ alta, ma ancora nell’intervallo adeguato, siete in tempo ad agire! Iniziate la vostra giornata con una camminata di almeno trenta minuti a passo sostenuto, che vi aiuterà a non accumulare i chili di troppo; evitate poi di fumare e di consumare bevande alcoliche.

Prestate attenzione alla vostra alimentazione: cercate di non consumare in modo smisurato gli zuccheri semplici ad assorbimento rapido, ovvero glucosio e saccarosio, che trovate in caramelle, cioccolato, brioches, chewing-gum, miele e bibite zuccherate; a questi alimenti preferite gli zuccheri complessi a lento assorbimento, come l’amido (patate e riso sono ideali).

Il vostro pasto potrà essere così ripartito:
– 50-60% di calorie totali rappresentate dai carboidrati, di cui l’80% formato da amido e il restante 20% da zuccheri utilizzabili senza bisogno di insulina e da fibre;

– 15-20% di calorie rappresentate dalle proteine, di cui almeno un terzo da proteine animali;

– 25-30% di grassi, prettamente di origine vegetale (meglio consumare l’olio extra-vergine di oliva a crudo su insalata e verdura cotta ed evitare di consumare il burro o la margarina).

Consumate poi almeno un litro e mezzo di acqua al giorno e, se volete, un bicchiere di vino rosso a pranzo!

Questi sono solo piccoli accorgimenti, che però vi permetteranno di ridurre al minimo il rischio di diabete. Ecco una buona notizia!

Diana Crippa

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One thought on “14 novembre: giornata mondiale del diabete

  1. Mi sembra molto utile sottolineare l’importanza anche di tutte le misure utili per prevenire il diabete in un paese come il nostro che invecchia sempre di più. È altresì noto che esiste una quota elevata di casi di diabete misconosciuto, stimabile in una percentuale pari ad almeno il 50% di quello noto. Se non si appronteranno misure adeguate di prevenzione e di cura, tali numeri sono destinati a raddoppiare entro il 2025. Secondo l’OMS, in Europa, 52 milioni di persone soffrono di diabete, arrivando, in alcuni Stati, a tassi del 10-14% della popolazione. Questo aumento è in parte dovuto all’invecchiamento generale della popolazione ma principalmente alla diffusione di condizioni a rischio come sovrappeso e obesità, scorretta alimentazione, sedentarietà e disuguaglianze economiche. Nel mondo econdo l’OMS, sono circa 346 milioni le persone affette da diabete.
    Più dell’80% delle morti correlate a questa patologia avvengono in paesi a basso e medio reddito.
    L’OMS stima inoltre che i decessi per diabete sono destinati a raddoppiare tra il 2005 e il 2030 (nel 2004, i dati riferiscono di 3,4 milioni di persone scomparse a causa delle conseguenze di un alto livello di zucchero nel sangue). Il numero di persone affette da diabete in Italia è aumentato di quasi 1 milione in 10 anni, passando da meno di 4 italiani su 100, a 5 su 100, con un costo sociale di 9,2 miliardi di euro, pari al 9% di tutte le risorse a disposizione per la sanità del nostro paese. Il numero di persone con diabete di tipo 2 è in veloce crescita sia nei Paesi avanzati, sia nei Paesi che hanno da poco iniziato il loro sviluppo economico. Questa impennata nel numero di casi diagnosticati e in quelli stimati è dovuta soprattutto:

    • alle modifiche quantitative e qualitative nell’alimentazione (si mangia di più e peggio)
    • al minor dispendio energetico (il lavoro richiede meno fatica, non ci si muove a piedi, si sta lunghe ore fermi)
    queste modifiche allo stile di vita spesso associate al sovrappeso o alla obesità, fanno probabilmente scattare una tendenza geneticamente ereditata a sviluppare il diabete.
    Si calcola che in Italia oggi:

    • 3 milioni di persone abbiano il diabete di tipo 2 e siano diagnosticate e seguite: si tratta del 4,9% della popolazione
    •1 milione di persone abbiano il diabete di tipo 2 ma non siano state diagnosticate: è l’1,6% della popolazione
    • 2,6 milioni di persone abbiano difficoltà a mantenere le glicemie nella norma, una condizione che nella maggior parte dei casi prelude allo sviluppo del diabete di tipo 2. Parliamo del 4,3% della popolazione In pratica oggi il 9,2% della popolazione italiana ha i difficoltà a mantenere sotto controllo la glicemia. Nel 2030 si prevede che le persone diagnosticate con diabete saranno 5 milioni. Se ben gestito, il diabete può incidere in modo limitato nella vita di una persona e sui costi del sistema sanitario. Ma la persona con diabete deve avere accesso all’educazione, ai farmaci, ai presidi e alle cure specialistiche del caso. Se queste risorse mancano, è più facile che sviluppi seri problemi al cuore, al cervello, ai reni, agli occhi e ai piedi, con conseguenze che hanno un impatto devastante sulla sua vita, sulla sua famiglia e sulla collettività, nonché ovviamente sui costi della Sanità. Mentre i casi di diabete aumentano, le risorse già insufficienti messe a disposizione dal Servizio Sanitario diminuiscono. Questo pone le basi di un’emergenza sanitaria ed economica.

    Dr Roberto Dominici
    Dirigente medico ospedale di Magenta

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