Natale, giorno di festa e di poesia

natale2L’avvicinarsi del Natale suscita sempre i bei ricordi di quando, da bambino, guardavo in cielo alla ricerca di quella stella cometa che campeggiava sul Presepe di casa mia preannunciando l’arrivo di Gesù Bambino coi suoi doni.

Ricordo ancora i preparativi di quella festa, la festa più attesa dell’anno perché era portatrice di significati ancora profondi. Forse perché eravamo poveri e la famiglia era ancora fonte di valori importanti, forse perché l’umiltà di allora ci faceva sentire il calore delle cose semplici ed autentiche che ci sono rimaste dentro a testimonianza di quegli insegnamenti che la famiglia e la parrocchia ci davano con un senso comune di intenti.

Era bello condividere quel poco coi parenti, riuniti attorno al tavolo, prolungato per l’occasione, perché ci potessero stare comodi tutti!

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Intorno all’albero di Natale ed al Presepe si poteva gradire il delicato e piacevole profumo del muschio e della resina che emanava da questi mentre noi bambini giocavamo con i rari giocattoli nuovi. Questo bell’insegnamento me lo sono portato dietro tutta la vita, ci siamo sempre voluti trovare con fratelli e sorelle, a casa dell’una o dell’altro, per trascorrere il Natale insieme, con semplicità ma sempre uniti!

Non abbiamo mai ceduto alla tentazione di trascorrere quel giorno da soli sotto il sole tropicale o in qualche baita di montagna, ha sempre prevalso la voglia di condividere il Natale in famiglia. Penso che molti ragazzi di oggi non conoscano il vero significato di “famiglia” perché crescono fin da piccoli affidati agli asili e alle baby sitter e si trovano così a non coltivare quel particolare calore che solo in famiglia si può assaporare e ricevere.

natale3I tempi nostri ci hanno fatto dimenticare il “volersi bene”, il “mattone” che sta alla base della famiglia intesa come valore primario, quella “Sacra Famiglia” di Gesù, Giuseppe e Maria rappresentata in tutti i Presepi del mondo.

Luigi Picheca

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