Settecento chilometri in sedia a rotelle. È questa l’impresa vera – degna però dei migliori aneddoti motivazionali in circolazione – portata a termine da Oscar Jiménez, 36enne spagnolo paraplegico che recentemente ha percorso tutto il cammino di Santiago di Compostela a bordo delle sue due ruote «speciali». La vicenda nasce in seguito a un intervento chirurgico finito male, durante il quale i medici hanno lesionato per errore il midollo spinale di Jiménez, costringendolo alla sedia rotelle, provocandogli un forte calo di vista e privandolo dell’udito dall’orecchio destro.
L’ex macchinista di Barcellona, però, non si è arresto e ha deciso di combattere con ogni mezzo la sua battaglia in favore di chi come lui è affetto da disabilità motoria. Ecco perché l’anno scorso Jiménez ha deciso di raccontare la sua storia nel libro “Imposible” (Impossibile), per tre mesi consecutivi al primo posto tra quelli venduti su Amazon.
Lo scorso settembre, poi, lo spagnolo è partito alla volta di Santiago: l’obbiettivo era dare visibilità alla disabilità e raccogliere fondi per la ricerca sulle lesioni al midollo spinale, oggi irreversibili. Con l’amico Carlos Ortega ad affiancarlo in bicicletta, Jiménez ha percorso in 8 giorni i 700 chilometri che separano Roncisvalle da Santiago riuscendo nell’impresa.
Il viaggio oggi è diventato un documentario visibile sul sito web dello spagnolo, per il quale si può fare una donazione che – Jiménez spera – sarà sufficiente per una macchina da regalare a un ospedale per neuroriabilitazione.
Ilaria Beretta